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Francia
 

Libri e film nel mirino dei fondamentalisti

08/01/2015  Dalla condanna a morte di Salman Rushdie all'assassione di Theo Van Gogh, sono numerosi i casi di violenza contro scrittori, traduttori e registi che si sono espressi in modo critico nei confronti dell'islam.

Una Francia governata nel 2022 dai Fratelli musulmani. E' quella immaginata dallo scrittore francese Michel Houellebecq nel suo ultimo libro, uscito in Francia il 7 gennaio, Sottomissione (traduzione letterale del termine "islam"). Proprio a questo romanzo Charlie Hebdo aveva dedicato la copertina del suo ultimo numero. Ora, l'autore è stato posto sotto protezione dalla polizia e la sede della casa editrice Flammarion che ha pubblicato il libro è stata evacuata. 

Nel corso degli anni il fondamentalismo islamico si è scagliato contro libri e film che parlavano, in modo critico, dell'islam. Famosissimo il caso dello scrittore, saggista e attore di origine indiana naturalizzato britannico Salman Rushdie, colpito da una condanna a morte per blasfemia dopo aver pubblicato il romanzo Versetti satanici. Era il 1989 e quella condanna pronunciata in Iran dall'ayatollah Khomeini segnò la prima grande rappresaglia dell'integralismo islamico contro un prodotto culturale.

Vent'anni dopo, nel 1988, la condanna a morte è stata riaffermata. Lo scrittore è scampato alla morte rifugiandosi in Gran Bretagna. Ma, oltre a lui, varie persone legate in qualche modo a quel libro sono finite sotto la scure dell'odio fondamentalista: nel 1991 Hitoshi Igari, il traduttore giapponese, è stato ucciso, quello italiano, il drammaturgo e docente di storia del teatro Ettore Capriolo (scomparso nel 2013), subì un'aggressione, così come l'editore norvegese.

Nel 2004 ad Amsterdam è stato assassinato il regista, attore e produttore olandese Theo Van Gogh. A scatenare la violenza dell'estremista che lo ha ucciso in pieno centro della città, il cortometraggio da lui diretto che parlava della condizione delle donne nel mondo islamico. Titolo del film: Submission, proprio come il romanzo di Houellebecq. La sceneggiatrice del cortometraggio, Ayaan Hirsi Ali,  politica e scrittrice somala naturalizzata olandese, si è poi trasferita negli Stati Uniti.

Ancora violenza e morte, scatenate da un film, nel 2012: il consolato americano di Bengasi, in Libia, è stato preso d'assalto da un gruppo di persone. Nell'attentato sono rimasti uccisi l'ambasciatore americano Chris Stevens in visita a Bengasi e tre funzionari. Ad accendere tanto odio, un film diffuso su Youtube considerato offensivo nei riguardi dell'islam: Innocence of muslim, L'innocenza dei musulmani. 

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