Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
venerdì 13 dicembre 2024
 
I lettori ci scrivono
 

Non strumentalizzate papa Francesco

11/09/2014  La nostra lettrice consiglia al Papa Francesco di essere un po' più cauto nelle sue dichiarazioni per non dare spazio alle strumentalizzazioni. Siete d'accordo?

In un suo commento su Famiglia Cristiana lei ha nuovamente parlato di una «sotterranea resistenza a papa Francesco della quale si fanno portavoce alcuni siti tradizionalisti». Non mi sembra, però, il caso di drammatizzare perché nella Chiesa, sotto ogni pontificato, sono sempre esistiti sia i cattolici conservatori sia quelli progressisti. Giovanni XXIII e Paolo VI furono fortemente criticati dai primi, mentre Benedetto XVI non era ben visto dai progressisti. Papa Francesco gode di una vasta popolarità, ma i suoi discorsi spontanei o le interviste improvvisate spesso sono volutamente strumentalizzate, tanto da fargli dire ciò che, in realtà, lui non ha mai detto. Un esempio eclatante sono state alcune interpretazioni di Scalfari, che è arrivato perfino a scrivere che papa Bergoglio ha abolito il peccato. Pur essendo un grande estimatore di questo Papa, ritengo che un minimo di prudenza da parte sua sarebbe opportuna. Un conto è parlare da vescovo, altra cosa è parlare da Papa. Dare fiato alle trombe di sparuti gruppi di cattolici ultra-conservatori è controproducente.

Il metro di confronto su cui noi credenti dovremmo misurarci, a mio parere, non sta nelle categorie “tradizionalisti” e “progressisti”, ma nel Vangelo. Le parole spesso sono usurate dal tempo e si caricano di significati impropri, talora a difesa di abitudini e tradizioni, tal’altra a favore di innovazioni e cambiamenti. Sarebbe meglio chiedersi, invece, che cosa è più fedele alla Parola di Dio e che cosa contraddice la purezza e l’integrità del Vangelo. Quanto ai tuoi consigli al Papa di una maggiore prudenza nel parlare liberamente, caro Simone, credo che Francesco, da “buon gesuita”, sia meno sprovveduto di quanto qualcuno pensi.

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo