«Che il Signore benedica i nostri nonni... Sono importanti nella vita della famiglia per comunicare
quel patrimonio di umanità e di fede che è essenziale per ogni società». Sono le parole di Papa Francesco pronunciate in Brasile durante la Giornata mondiale
della gioventù, dove ha poi parlato di un tesoro da coltivare e alimentare: «Il dialogo tra le generazioni».
Queste parole hanno sottolineato quanto è ormai chiaro a tutte le famiglie. Non a caso nel 2005 in Italia è stata istituita una nuova festività civile: è la festa dei nonni per i quali è stata scelta come data il due ottobre, giorno in cui la Chiesa ricorda gli Angeli custodi che proprio come i nonni curano e proteggono i bambini. Ma non solo. Sono anche un fondamentale aiuto per i genitori per i quali rappresentano un vero e proprio tesoro: e non solo metaforicamente parlando.
Il sostegno dei nonni al welfare familiare è noto. Recenti dati Istat parlano di anziani italiani che contribuiscono ogni anno con circa 4 miliardi di euro dalle loro pensioni per sostenere figli e nipoti. A questa somma bisogna aggiungere le ore di spese nell’attività di baby sitter. Considerando una tariffa di 7 euro all’ora, si
può stimare che questo lavoro non retribuito valga circa 24 miliardi di euro. Ma considerare i nonni solo dal punto di vista economico sarebbe ingiusto e limitante. Essi offrono più del denaro: un legame affettivo che non ha paragoni con nessun altro rapporto umano.
Dati raccolti a livello nazionale (fonte: Istat - Cnr) ci dicono infatti che che il 55% delle
donne che lavorano affidano i figli ai propri genitori o ai suoceri. Nella prima infanzia i nonni sono quindi di gran lunga la
prima "istituzione": l’asilo nido accoglie soltanto il 22,4 %
dei bimbi. Il successo dei nonni, secondo l’indagine è legato
soltanto marginalmente a ragioni opportunistiche: le mamme affidano i
figli ai nonni in primo luogo per la fiducia (50%). La comodità (22%)
viene molto dopo, così come la convenienza economica (8,4%) o la
mancanza di alternative (7,9%).