Indossare una catenina con la croce mentre si conduce il
telegiornale può offendere l'Islam e tanta vale dunque sollevare dall'incarico la giornalista che
l'ha fatto. Avviene in
Norvegia dove un noto volto televisivo della Nrk, Siv
Kristin Saellmann, è stata
rimossa - a ottobre - per aver indossato una piccola croce di pietre
scure durante la conduzione di un tg.
La comunità islamica locale, molto consistente e formata
soprattutto da persone provenienti dai paesi africani e del
Medio Oriente, si sarebbe subito risentita e avrebbe portato la sua
protesta - «Non c'è neutralità nel suo abbigliamento» - fino
alle alte sfere della televisione pubblica, che hanno deciso
per l'allontanamento della giornalista dal video.
Anders Sarheim, il "capo" della Saellmann al tg regionale che
lei conduce da tempo, ha detto al quotidiano norvegese Vart Land (letteralmente: La nostra terra) che la
richiesta di sospensione è stata «semplicemente dettata dalle
politiche normalmente adottate dalla tv in tema di
abbigliamento». Secondo il responsabile, «i norvegesi
adottano una politica chiara, e cioè che gli anchor vestano
in modo neutrale. Noi li incoraggiamo ad evitare di
esibire gioielli che possano tradursi in simboli politici o
religiosi». Nessun cenno a eventuali pressioni da parte di esponenti musulmani.
La Saellmann ha però risposto alle critiche
sostenendo di non aver mai
voluto provocare nessuno. «Non ho mai pensato che questa
croce, lunga non più di un centimetro e mezzo e che mi era
stata regalata da mio marito durante una recente vacanza a
Dubai come semplice gioiello, potesse causare tanto clamore.
Non ho indossato la croce per provocare. Sono cristiana ma
finora ho visto croci un po' ovunque, anche come oggetti di
moda, e non credo che la gente reagisca per questo». A The
Local Saellmann, partendo dal presupposto di interventi esterni, ha detto di non aver apprezzato che «queste
persone estranee abbiano potuto telefonare e dire al mio
capo cosa io debba o non debba indossare». Tuttavia, ha
concluso, «non voglio che le persone che mi guardano mentre
faccio il mio lavoro di conduzione mi considerino in qualche
modo di parte, voglio essere il più neutrale possibile».
La
Norvegia ha un tasso di immigrazione molto alto perchè
rappresenta agli occhi di chi cerca lavoro un luogo di
opportunità e di welfare, anche se il nuovo Governo
appena entrato in carica ha promesso una stretta
in particolare sull'immigrazione e sul rilascio di permessi
di asilo. Proprio qualche giorno fa un richiedente asilo
originario del Sud Sudan che doveva essere espulso dalla
Norvegia ha compiuto una strage su un autobus uccidendo tre
persone.
Ma il caso di Saellmann riporta alla mente altri
due episodi avvenuti negli anni scorsi in Gran Bretagna,
dove la questione della libertà religiosa e dell'esposizione
dei suoi simboli ha già registrato polemiche alquanto accese.
Nel 2006 una nota giornalista della Bbc, Fiona Bruce, finì
sotto la lente di ingrandimento dei suoi dirigenti perchè
indossava un pendente a forma di croce. Dopo lunghi
conciliaboli, i vertici della Bbc decretarono che poteva
continuare a farlo. E ancora il caso dell'impiegata della
British Airways sospesa dal lavoro per essersi rifiutata di
togliere o coprire la catenina con un minuscolo crocifisso
che portava al collo. La compagnia aerea affermò che simboli
religiosi e gioielli non erano consentiti dal regolamento e
dovevano essere portati sotto le divise.