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giovedì 12 settembre 2024
 
Orientamento scolastico
 

Aiuto, nostro figlio non sa che scuola scegliere. Si lascia influenzare dall'amico

10/01/2020  Il 31 gennaio scade il termine per l'iscrizione alle scuole secondarie. Non sono pochi i ragazzi disorientati. Lo psicologo Fabrizio Fantoni risponde al quesito di una coppia di genitori preoccupati

Per la seconda volta siamo alle prese con la scelta della scuola superiore. Per la grande, che adesso è in quarta, tutto è andato liscio. Ma il piccolo non ha idea di che cosa fare. Vive per il gioco e per stare con gli amici. Non sembra interessato a niente, se non a evitare la fatica. A scuola va abbastanza bene, anche perché secondo noi non gli chiedono niente di davvero impegnativo. Ultimamente sembra aver scelto un indirizzo scolastico, ma probabilmente lo fa per stare con il suo migliore amico, che ha le idee più chiare. In classe la prof di italiano ha incominciato a trattare il tema dell’orientamento. Speriamo che lo aiuti a schiarirsi le idee! Nora

È davvero difficile per alcuni preadolescenti proiettarsi nel futuro e pensarsi inseriti nella scuola superiore. Un desiderio unico sembra dominarli: la soddisfazione del bisogno immediato di movimento e di svago. E la negazione di ciò che invece è fatica e impegno, anche quando non se ne ha voglia. Forse a questo contribuiscono anche modelli educativi rivolti a evitare le frustrazioni ai ragazzi, a non metterli mai di fronte a un dovere da affrontare senza mediazioni, a volte anche alla mancanza di occupazioni stabili che richiedono una messa in gioco duratura. Per esempio, uno sport praticato con continuità per anni e non abbandonato al primo insuccesso. Oppure un impegno negli scout o all’oratorio portato avanti con regolarità e non sospeso al primo raffreddore o alla prima interrogazione pesante. Invece, i genitori sembrano talvolta impegnati più a sgomberare il cammino dei  gli dagli ostacoli che a insegnare loro a superarli.

Così i ragazzi  finiscono per restringere le loro prospettive di vita a un presente soddisfacente. Guardare il futuro, invece, mette paura, tanto da doverlo affrontare con il supporto del migliore amico, anche scegliendo una scuola per la quale non si è tagliati. In questo contesto la scelta orientativa deve essere condotta in modo realistico e oculato. Partendo dai risultati scolastici reali e dalle indicazioni dei professori e confrontandosi con il ragazzo sulle materie che ritiene più interessanti e su quelle per lui più ostiche. Accompagnandolo nelle visite alle scuole superiori, senza sostituirlo. Se la nebbia sulla scuola superiore permanesse, consultando uno specialista in orientamento che lo accompagni.

E poi, lavorando affinché i prossimi mesi,  fino alla  fine dell’anno, siano occasione di maturazione: con gli insegnamenti e soprattutto con la pratica il ragazzo va aiutato ad assumere in modo graduale ma deciso le sue responsabilità, in casa e fuori.

 
 
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