Ormai è guerra totale fra Israele e Hamas. Senza esclusione di colpi. L’incendio partito dal cuore antico e sacro di Gerusalemme si propaga fino a Gaza, da cui Hamas fa partire i suoi missili (oltre un migliaio) contro le città israeliane. L'aviazione d'Israele risponde bombardando la città feudo di Hamas. I combattimenti, cominciati nella notte fra domenica e lunedì, sono proseguiti anche nella gionrata di martedì. Secondo le autorità palestinesi, a Gaza si contano 35 morti (inclusi 10 bambini) e 203 feriti. Gli israeliani uccisi sono 5, vittime degli attacchi contro Tel Aviv, Ashkelon e Lod. I feriti sarebbero un centinaio. Secondo il portavoce delle forze asrmate, Israele avrebbe intercettato fra l'85 e il 90 per cento dei razzi diretti verso le aree popolate del territorio israeliano.
Intanto esplode la rabbia degli arabi israeliani e dei palestinesi nei Territori. Nella città di Lod, vicino all'aeroporto Ben Gurion, sono state incnediate diverse auto e sono state asaltate delle sinagoghe. "Questa è l anotte dei Cristalli a Lod", ha dichiarato il sindaco Yair Revivo, evocando i pogrom nazisti. Nella cittadina è stato dichiarato lo stato di emergenza.
La tensione è riesplosa nei giorni scorsi a Gerusalemme per il possibile sfratto di 70 famiglie palestinesi dal quartiere di Sheikh Jarrah, a Gerusalemme Est (di fatto annessa a Israele, anche se i palestinesi la vorrebbero come capitale). La vicenda degli sfratti e dei diritti di proprietà dentro Gerusalemme si trascina da decenni. Le proteste dei palestinesi si sono intensificate durante il Ramadan e hanno provocato l’intervento delle forze di sicurezza israeliane. La destra nazionalista ebraica ha soffiato sul fuoco tentando di organizzare una marcia nella Città Santa, poi annullata.
Le proteste e gli scontri si sono svolti nella Spianata delle Moschee, dove centinaia di palestinesi e decine di poliziotti israeliani sono rimasti feriti.
Da lunedì 10 maggio è scesa in campo anche Hamas, che dalla sua roccaforte di Gaza ha fatto partire oltre 200 razzi verso il territorio israeliano. Gran parte dei razzi sono stati intercettati, ma alcuni hanno raggiunto la città costiera di Ashkelon, fra Gaza e Tel Aviv, dove 7 persone sono rimaste ferite.
In risposta al lancio di razzi, l’aviazione israeliana ha colpito Gaza. Secondo Hidai ZIlberman, portavoce della forze armate israeliane, a Gaza sono stati colpiti 140 obiettivi con l’uccisione di 15 capi di Hamas. Secondo il ministro della salute di Gaza, i raid israeliani hanno colpito anche la popolazione civile. Il bilancio reso noto martedì mattina è di 24 morti, inclusi 9 bambini. I feriti sarebbero 130. Zilberman ha aggiunto che le forze armate israeliane hanno il piede sull’acceleratore e che gli attacchi proseguiranno nel prossime ore e nei prossimi giorni. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu (in carica per la gestione degli affari correnti in attesa della nascita del nuovo governo) ha detto che Hamas ha superato “la linea rossa”, aggiungendo che Israele risponderà “con grande forza”.
Nelle ultime ore sono arrivati appelli alla calma da parte degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e del Regno Unito.Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto che Hamas deve porre fine "immediatamente" agli attacchi missilistici, aggiungendo: "tutte le parti devono ridurre la tensione”. Al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si è svolta una riunione di emergenza. Secondo l’agenzia Associated Press, l’Egitto e il Qatar avrebbero offerto la loro mediazione per fermare l’escalation della tensione. Nei mesi scorsi molti Paesi arabi hanno firmato gli “Accordi di Abramo” per normalizzare i loro rapporti con Israele. Finora la condanna più dura nei confronti di Israele è arrivata dalla Turchia.