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domenica 13 ottobre 2024
 
 

Nozze gay: «Torino non imitare la pazzia di certi sindaci»

03/11/2014  Il cardinale Severino Poletto, arcivecscovo emerito di Torino, celebra la Messa dei defunti al Cimitero Monumentale e lancia un messaggio chiaro: «Mi auguro che qui non si vada dietro la pazzia di certi sindaci che trascrivono i matrimoni omosessuali fatti all’estero», ha detto.

Celebra la Messa dei defunti al Cimitero Monumentale di Torino al posto dell’arcivescovo Nosiglia, impegnato a Gaza, e poi ribadisce la propria posizione sui temi caldi del momento. A cominciare dalle nozze gay che molti sindaci, a cominciare da Ignazio Marino a Roma, hanno deciso di trascrivere in Italia. «Mi auguro che qui non si vada dietro la pazzia di certi sindaci che trascrivono i matrimoni omosessuali fatti all’estero», è il messaggio del cardinale Severino Poletto, arcivescovo emerito di Torino. «In Italia non si può fare e mi auguro che le leggi tengano conto di questa problematica. In questa vicenda è la visione antropologica della persona che va a farsi benedire».

Anche sulle unioni civili il cardinale è chiaro: «Il matrimonio vero è tra un uomo e una donna. Non sono contrario ai diritti individuali: se due omosessuali vogliono mettersi insieme non li giudico, ma non chiamiamolo matrimonio».     Quanto alle unioni civili, «dipende da che diritti si danno. Se sono gli stessi che si danno a una famiglia non sono d'accordo? Ma ci rendiamo conto che non nascono più bambini? Renzi ha proposto il bonus bebè, mentre nella laicissima Francia sono anni che la famiglia è sostenuta. In Italia stanno morendo gli italiani». Sulla richiesta di riconoscere le coppie gay, Poletto è chiaro: «C’è una forte componente culturale in tutto questo. I Gay Pride, questo vantarsi, il sindaco Marino che trascrive i matrimoni ripreso dalle televisioni. Tutto diventa una specie di vanto. E io credo così si vada a rovinare qualcosa. Come con la fecondazione eterologa, che spero non venga introdotta». Il motivo? «Si va a rovinare l’equilibrio di una persona», ha detto Poletto. «Ogni persona ha bisogno di riconoscere chi è sua madre e chi è suo padre. È così anche per i figli adottivi delle coppie omosessuali: che equilibrio può venir fuori ? Il discorso, alla fine, è di fede, ma anche di legge naturale. Dio ha creato l’uomo e la donna per un motivo fondamentale: una legge naturale dell’amore, della procreazione, della continuazione della specie. Ma c’è una corrente di pensiero che se ne infischia della legge naturale e vuole diffondere idee diverse».

 Infine, una riflessione sulla proposta di bus separati per i rom a Borgaro Torinese: «Mi ha lasciato esterrefatto questa vicenda», ha detto. «Se questi ragazzini disturbano, la cosa più giusta è mettere un vigile. Mi ha fatto male che questa storia sia finita su giornali e televisioni, dando un’immagine non veritiera di Torino, che è una città moderna, aperta».   

 
 
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