Da aprile, ci sarà un nuovo strumento legale per difendere i diritti dei minori in tutto il mondo. Con l’entrata in vigore del “Terzo Protocollo Opzionale alla Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sulle Procedure di reclamo”, i bambini potranno avere diritto ad essere ascoltati dall’Onu quando vogliano segnalare la violazione di alcuni loro diritti. Prepariamoci, insomma, a nuovi casi come quello di Malala, la giovane pachistana che a luglio emozionò il Palazzo di Vetro parlando del diritto all’istruzione. A livello internazionale, la stella polare per la difesa dei diritti dei minori rimane la Convenzione sui diritti dell'infanzia, approvata a New York nel 1989 e ratificata da 194 Paesi. A questo strumento giuridico, si affiancano tre Protocolli facoltativi approvati dalle Nazioni Unite nel 2000 (i primi due, sui bambini in guerra e sullo sfruttamento sessuale) e nel 2011. Il Terzo riguarda appunto le procedure di reclamo e stabilisce che, in uno Stato che l’abbia ratificato, ogni bambino, o gruppo di bambini, possa sottoporre direttamente un reclamo al Comitato dell’Onu sui Diritti dell’infanzia, un organismo composto da 18 esperti indipendenti che monitorano l’attuazione della Convenzione.
Sarà compito dello Stato ratificante disporre dei meccanismi per queste segnalazioni accessibili a tutti i bambini, prestando particolare attenzione a quelli più vulnerabili, specialmente gli esclusi e ai margini della società, i bambini con disabilità, gli indigeni e quelli appartenenti a minoranze. Il nuovo Protocollo rafforza quindi la responsabilità degli Stati, non solo aiutandoli ad identificare le lacune presenti nei sistemi giudiziari nazionali, ma anche supportando Istituzioni indipendenti per i diritti dei bambini, così come enunciato nella Convenzione. In Italia, per esempio, il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, una figura introdotta nel 2011.
Per l’entrata in vigore del Terzo Protocollo, serve che passino tre mesi dalla ratifica in 10 Stati firmatari. Il 14 gennaio è arrivata quella della Costa Rica, che si è aggiunta ad Albania, Bolivia, Gabon, Germania, Montenegro, Portogallo, Spagna, Tailandia, Slovacchia, permettendone l’entrata in vigore ad aprile. Le organizzazioni che difendono i diritti dei minori hanno esultato alla notizia e il presidente italiano dell’Unicef, Giacomo Guerrera, ha invitato anche l’Italia a fare altrettanto: «È stata tra i primi paesi a sottoscrivere questo protocollo, auspichiamo che al più presto proceda alla ratifica per dare ancora maggiore forza ai diritti dei bambini».