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martedì 15 ottobre 2024
 
elezioni
 

Oggi al voto 51 milioni di elettori

24/09/2022  Alle urne nella sola giornata di domenica, dalle 7 alle 23, per eleggere 400 deputati e 200 senatori, numero ridotto per la riforma costituzionale approvata. Ogni elettore riceverà due schede. Ecco le istruzioni per il voto. Non vale quello "disgiunto"

La campagna elettorale è finita, ora tocca ai cittadini elettori, al cosiddetto “elettorato attivo” come prescrive la Costituzione.   Si vota nella sola giornata di oggi, dalle 7 alle 23, per eleggere 400 deputati e 200 senatori, numero ridotto per la riforma approvata e confermata dagli elettori. Sono quasi 51 milioni gli italiani che il 25 settembre avranno diritto a recarsi alle urne, dei quali 4,7 milioni ha votato all'estero. Il 51% sono donne, mentre 2,6 milioni di maggiorenni voterà per la prima volta al Senato.

Si vota con il sistema elettorale detto “Rosatellum”, dal nome del suo ideatore Ettore Rosato. Il Rosatellum è un sistema misto maggioritario e proporzionale. La “correzione” maggioritaria riguarda i tre ottavi dei seggi di Camera e Senato assegnati appunto con il sistema maggioritario (i candidati si sfidano e vince chi ottiene più voti) mentre il rimanente viene assegnato con il sistema proporzionale a liste bloccate. Non è possibile il voto disgiunto: all’elettore vengono consegnate due schede, una per la Camera e una per il Senato. Il cittadino nell’urna avrà la possibilità di premiare una coalizione tracciando una X sul nome del candidato unico della coalizione, o votare il singolo partito, tracciando una X sul contrassegno della lista. In questo caso il voto vale anche per il candidato uninominale collegato.

Barrando solo il nome del candidato del collegio uninominale il voto va a lui e viene poi distribuito proporzionalmente ai partiti che lo sostengono. Non si può scegliere un candidato di un partito e poi tracciare il segno su un altro partito non collegato alla sua coalizione (voto disgiunto). Un’altra novità è la doppia scheda ai diciottenni, poiché grazie un’altra riforma costituzionale può esprimere il voto al Senato chi è maggiorenne e non più chi ha compiuto i 25 anni.

 
 
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