Ricorda la tragedia di Lampedusa nel discorso che improvvisa lasciando da parte il testo scritto preparato in precedenza e dice: “Oggi è un giorno di pianto”. E’ il primo Papa che entra nella stanza cosiddetta della spogliazione, vicino al luogo dove Francesco gettò gli abiti di broccato davanti al vescovo Guido e a suo padre imprenditore, rinunciando a tutto per amore del Vangelo.
Bergoglio dice: “I giornali in questi giorni hanno fantasticherie, scrivendo che il Papa andrà a spogliare la Chiesa degli abiti dei vescovi e dei cardinali e spoglierà se stesso”. Ammette che è una “buona occasione per fare un invito alla Chiesa di spogliarsi”. Ma avverte, “la Chiesa siamo tutti e non ci può essere una Chiesa senza croce, senza Gesù e senza spogliazione”. Non legge ancora una volta i fogli che ha in mano e inventa un’immagine delle sue: “Senza spogliazione si diventa cristiani da pasticceria, belle torte, ma non cristiani davvero”. Dunque la Chiesa deve spogliarsi della mondanità, che porta alla “vanità, alla prepotenza, all’orgoglio”. La mondanità è “contraria allo spirito delle Beatitudini”. Insomma i cristiani non possono essere sicuri, ma sempre inquieti. Non possono seguire “Dio e il denaro”. Esclama: “Il Vangelo e il Vangelo”. Poi riprende le sollecitazioni del vescovo Sorrentino che nel saluto aveva accennato alla crisi che colpisce lavoro e famiglie: “Oggi tanti di voi sono stati spogliati da questo mondo selvaggio, che non dà lavoro, non aiuta”. E’ un mondo a cui “non importa se ci sono bambini che muoiono di fame, importa se ci sono famiglie che non hanno la dignità di poter portare a casa il pane, non importa se tanta gente deve fuggire e poi trova la morte come è successo ieri a Lampedusa”. Tutto ciò è provocato, aggiunge, “dallo spirito del mondo ed è proprio ridicolo che un cristiano vero, che un prete, una suora, un vescovo, un cardinale, un Papa vogliono andare su questa strada della mondanità”: E’ un atteggiamento omicida”.
Parole fortissime che tuttavia a Bergoglio non bastano e spiega rivolto questa volta agli uomini di Chiesa: “La mondanità spirituale uccide l’anima, le persone, uccide la Chiesa”. E lo spirito del mondo è “la lebbra, il cancro della società, è il nemico di Gesù”. Alla fine benedice chiede di pregare lui: “Pregate per me che ne ho bisogno”. E china il capo. Fuori Assisi è un tripudio di folla sotto una pioggia sottile. Bergoglio la percorre da un capo all’altro. Fino alla Basilica Superiore, dove sulla soglia lo saluta il presidente del Consiglio Enrico Letta.