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mercoledì 14 maggio 2025
 
 

E ai Giochi la Chiesa Cattolica...

25/07/2012  Ha organizzato un suono di campane in tutta l'Inghilterra per annunciare l'impegno dei cristiani anche alle Olimpiadi. Perché i Giochi diventino un'occasione di evangelizzazione.

Un suono di campane, da tutte le chiese cristiane, la mattina in cui le Olimpiadi cominciano, venerdì 27 luglio, e poi chiese aperte per l’adorazione del Santissimo Sacramento, cappellani impegnati nel villaggio olimpico e volontari sulle strade di Londra per aiutare chi è stato trasferito illegalmente dal proprio Paese e costretto alla schiavitù o alla prostituzione. Per la prima volta nella sua storia la Chiesa cattolica, insieme alle altre cristiane, è impegnata in prima linea perchè i Giochi possano diventare una occasione di evangelizzazione.


«Si tratta del più importante sforzo ecumenico fatto nel nostro Paese», spiega James Parker, scelto dalla conferenza episcopale di Inghilterra e Galles per coordinare questo lavoro. «Negli ultimi anni vi sono stati investiti 2.000.000 di sterline, circa 2.400.000 euro». Si comincia con una Messa, sabato 28 luglio, alle 14.30 nella cattedrale cattolica di Westminster, chiesa madre del cattolicesimo inglese, alla quale parteciperanno, insieme ad atleti cattolici e altri sportivi, gli arcivescovi di Westminster, Vincent Nichols e Southwark, Peter Smith, il vescovo di Brentwood, Thomas McMahon, vescovi diocesani da tutto il paese, il Nunzio apostolico nel Regno Unito, Antonio Mennini e l’arcivescovo del Porto Rico, Roberto Gonzalez Nieves.


Dal 1 al 13 agosto verrà organizzato il “Joshua camp”, un campo, a Brentwood, a Londra, per preparare i volontari che, durante i giochi, avvicineranno le persone, anche i turisti, parlando loro di Gesù. «Abbiamo anche pensato che le Olimpiadi siano una buona opportunità per educare le persone sul commercio di schiavi e prostitute da un Paese all’altro. Abbiamo già circa 500 volontari, che hanno almeno 15 anni, che useranno bancarelle per distribuire cartoline con un numero verde che chiunque può chiamare per chiedere aiuto», conclude James Parker.

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