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mercoledì 22 gennaio 2025
 
Teatro
 

Omaggio a Ronconi con il "Sogno di una notte di mezza estate"

02/12/2024  Al Teatro Studio Melato di Milano, in vista del decennale della scomparsa del celebre regista, va in scena  fino al 22 dicembre  uno spettacolo che prende il titolo da Shakespeare ma che è un omaggio al percorso pedagogico della Scuola di Teatro del Piccolo

All’alba della decennale scomparsa di Ronconi, che cade il prossimo febbraio, quest’anno il Piccolo Teatro ha voluto omaggiarlo trasformando in spettacolo il percorso pedagogico della Scuola di Teatro del Piccolo. E se i fili dell’orizzonte sono la metafora entro cui il Piccolo quest’anno ha iscritto la propria stagione teatrale, Sogno di una notte di mezza estate (commento continuo) diventa cornice ideale, perché il bosco dove gli amanti protagonisti della commedia shakespeariana si incontrano e scontrano, diventa culla di complessità, di punti di vista e prospettive che si scambiano, si arricchiscono fra loro. 
«Shakespeare dà ai giovani gli strumenti dell’arte del teatro e impone agli attori un rigore e una capacità di esplorare il profondo della propria anima al punto tale da diventare una scoperta inquietante e turbolenta» spiega Carmelo Rifici, regista e direttore della Scuola. «Commento continuo è il dialogo che c’è tra me e gli attori, ma anche tra testo e testo. Shakespeare è ripreso integralmente, ma viene messo in dialogo con la drammaturgia scritta da Favaro. Necessario, in quanto ci sono ventiquattro attori da diplomare e non esistono testi che richiedano così tanti attori, soprattutto donne, per cui sono stati sviluppati dei personaggi che nella commedia originaria sono appena accennati».
La scrittura drammaturgica, affidata a Riccardo Favaro, giovane drammaturgo trevisano, è un “contrappunto” al testo originale: «L’apertura sul male e sulla violenza è necessaria, è lo strumento di difesa più alto a cui il teatro può ambire» spiega Favaro. Perché dal male e al male spesso nascono e si rivolgono le opere di Shakespeare, in un’ottica di tensione sociale e antropologica. E per rispettarne la potenza, anche la scenografia viene ridotta all’osso: «Del bosco non è rimasto niente, di Atene neanche, solo una terra arida. È una riflessione sulla necessità di invertire gli ordini prestabiliti, sia nel bene che nel male» conclude Rifici. 
Viene messo a tema quindi la crisi dei padre, della legge, della nazione e della patria, in una prova intesa per giovani attrici e attori freschi di diploma, che andrà in scena dal 29 novembre al 22 dicembre al Teatro Studio Melato, in prima assoluta. 


 

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