Siamo abbonati a Famiglia Cristiana
da molti anni. Sono mamma
e moglie molto affaccendata, sempre
di corsa. Amo la vita e, purtroppo, faccio
fatica ad accettare il male che c’è
nel mondo. Una domanda m’è venuta
spontanea vedendo l’immagine di
copertina con il bambino siriano vittima
di una guerra violenta e atroce
(FC n. 35/2016). Perché quella foto? In
un periodo di vacanza non potevate
mettere un bambino al mare con la
mamma? È sbagliato pensare che esiste
anche un’altra faccia dell’universo?
Lo chiedo non per essere critica,
ma solo per avere una risposta che mi
faccia riflettere.
CRISTINA - Padova
Sono un lettore da tantissimi
anni. Le confermo che provo un forte
disagio nel vedere in prima pagina
la foto di quel bambino siriano. Sarà
perché sono nonno di quattro nipotini,
ma ritengo che immagini così toccanti
non debbano essere pubblicate
in copertina da un settimanale come
Famiglia Cristiana. Questi “scoop” lasciateli
fare a quella stampa che vuole
colpire il pubblico per vendere di più.
Detto ciò, le confermo che la rivista è
sempre ottima in tutto.
ADOLFO
In un periodo estivo siamo stati
invitati a non mandare in vacanza
la coscienza dinnanzi alla copertina
di Famiglia Cristiana con la foto del
bambino Omran, cinque anni, estratto
vivo dalle macerie di Aleppo. È
un’immagine che ci scuote e ci sprona
a sotterrare il male e far germogliare
il bene. È un appello accorato a
proteggere i bambini, a non flagellarli
nell’anima e nel corpo con la violenza,
l’odio, la guerra. Mi unisco a Famiglia
Cristiana che, da sempre, invita
alla pace, facendoci riflettere che sino
quando l’avidità sarà la superpotenza
del mondo, allora vedremo bambini
come Omran dilaniati dalla guerra
e angosciati, mentre la superpotenza
del mondo dovrebbe essere il sorriso
di ogni bambino. Omran mette in
risalto l’urgenza che i cuori degli uomini
siano di carne, non di pietra, e la
necessità che i bambini abbiano negli
occhi lo sguardo della madre, non
della devastazione, affinché la loro
vita danzi tra le braccia del sole. Imploro
gli uomini di salvare i bambini
e dico dal profondo del cuore: «Non
uccidete i bambini. Il respiro di un
solo bambino è il respiro della vita».
Grazie, caro don Antonio, per essere
interprete della dignità umana.
GIUSEPPINA M. - Agrigento
Ringrazio Giuseppina che mi è d’aiuto
per una risposta a Cristina e Adolfo. Non
si fa uno scoop sulla pelle di un bambino
vittima della guerra. Non è mai stato nel
nostro stile, tanto meno nelle intenzioni.
La dignità umana è al di sopra di tutto.
Ma una salutare scossa all’indifferenza e
ignavia generali, ogni tanto fa bene. La
guerra non è qualcosa di astratto, ha il
volto reale di questo bimbo.