(Foto Reuters: Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità)
Una buona notizia sull'andamento della pandemia, che accende una luce di speranza: l'Organizzazione mondiale della sanità - attraverso un tweet del direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus - ha reso noto che il numero dei contagi da Covid-19 a livello globale è diminuito per la quinta settimana consecutiva e dall'inizio dell'anno il bilancio settimanale delle infezioni si è quasi dimezzato: i casi settimanali sono passati da oltre 5 milioni nel periodo fra i 4 e il 10 gennaio a 2,6 milioni nel periodo tra 8 e 14 febbraio.
"Questo dimostra che semplici misure di salute pubblica funzionano contro il Covid-19, anche in presenza delle varianti", ha commentato Ghebreyesus in un tweet successivo. "Ciò che conta adesso è come rispondiamo a questo trend. L'incendio non è domato, ma abbiamo ridotto le sue dimensioni. Se smettiamo di combatterlo su qualsiasi fronte, ritornerà ruggendo".
Le notizie positive non devono assolutamente far abbassare la guardia e allentare le difese. Il Covid-19 è tutt'altro che sconfitto. A destare grande preoccupazione adesso sono proprio le varianti del virus che si diffondono con rapidità e al momento sono più difficilmente gestibili. Ma quantomeno c'è l'evidenza che gli sforzi e i sacrifici per arginare il virus non sono inutili e danno pian piano i loro frutti. Secondo i dati della John Hopkins university, che registra quotidianamente il trend della pandemia nel mondo, il bilancio a livello globale attualmente ha superato 2,4 milioni di vittime. I casi di contagio nel mondo ad oggi sono 109 milioni. A l primo posto si confermano gli Stati Uniti (con quasi 28 milioni di casi), seguiti da India, Brasile, Gran Bretagna, Russia. A livello di numero di contagi nell'arco di 24 ore, gli Usa sono sempre primi nella lista (oltre 87mila), seguono Brasile, (oltre 44mila) e Francia (oltre 16mila). L'Italia è al settimo posto, con oltre 11mila contagi in un giorno. Proprio oggi il professor Massimo Galli, primario di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, ha lanciato l'allarme per la diffusione della variante inglese, affermando che il suo reparto è invaso e avvertendo che presto in Italia avremo problemi più seri.