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sabato 07 settembre 2024
 
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Onu: l'80% degli yemeniti ha urgenza di soccorsi

13/06/2015  «Basta provocazioni e azioni unilaterali per minare la transizione politica verso la fine del conflitto. Si rispetti il diritto internazionale». Dal 14 giugno a Ginevra iniziano i colloqui di pace. Richiesta una urgente tregua umanitaria. Ma i bombardamenti sono all'ordine del giorno.

Stephane Dujarric, portavoce dell'Onu, lo scorso 8 giugno, nel corso di una conferenza stampa a New York, ha sostenuto che «più di 15 milioni di yemeniti non hanno accesso all'assistenza medica di base, a seguito della chiusura di 53 strutture sanitarie».

Un dato che rappresenta una situazione drammatica: il sistema sanitario di un intero Paese non esiste più. «Circa 20 milioni di persone in Yemen», ha aggiunto Dujarric, «pari a circa l’80 per cento della popolazione, hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria».

Una dichiarazione che si rifà alla dichiarazione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu riunitosi d'urgenza dopo il fallimento della conferenza di pace indetta e poi annullata lo scorso 28 maggio. Una nuova data per l'inizio di una trattativa è stato fissata per il prossimo 14 giugno. Il Consiglio, in relazione al coinvolgimento nel conflitto di altre potenze regionali aderenti alla Lega Araba, ha più volte sottolineato che i colloqui dovranno essere a guida esclusivamente yemenita e ha invitato le parti a «rifiutare atti di violenza per raggiungere obiettivi politici, ad astenersi da provocazioni e azioni unilaterali per minare la transizione politica», facendo naufragare a suon di bombe le iniziative di pace.

I membri del Consiglio di Sicurezza hanno approvato la richiesta del Segretario Generale delle Nazioni Unite per una ulteriore tregua umanitaria al fine di consentire urgentemente l'assistenza al popolo yemenita agevolando la consegna  di aiuti umanitari, così come l'accesso rapido, sicuro e senza ostacoli agli operatori umanitari per il soccorso alle persone bisognose di assistenza, compresa l'assistenza medica.

Il Consiglio, dopo la circolazione di informazioni e denunce sul bombardamento dell'ospedale di Sana'a, sull'uso di cluster bombs e armi non convenzionali, ha anche «invitato tutte le parti a rispettare il diritto internazionale umanitario, compresa l'adozione di tutte le precauzioni possibili per minimizzare danni a civili e obiettivi civili, compresi i sistemi d'acqua, scuole e ospedali, e di lavorare urgentemente con le Nazioni Unite».   

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