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venerdì 21 marzo 2025
 
Opera San Francesco
 

Se il volto dell'indigenza è troppo spesso quello di un bambino

15/06/2017  Nella casa di accoglienza di via Kramer, a Milano, negli ultimi mesi è cresciuta a dismisura la presenza dei minori stranieri non accompagnati, provenienti dall’Africa. Le cifre parlano di oltre un migliaio di bambini e ragazzi ad aprile, ma si tratta di una stima a cui bisogna aggiungere i piccoli che non compaiono nelle statistiche

La mensa dell’Opera San Francesco (Osf) di corso Concordia a Milano. In media Osf distribuisce 2.397 pasti al giorno. Foto di Isabella Balena
La mensa dell’Opera San Francesco (Osf) di corso Concordia a Milano. In media Osf distribuisce 2.397 pasti al giorno. Foto di Isabella Balena

(Nella copertina e nel servizio: fotografie tratte dal sito dell'Opera San Francesco, http://www.operasanfrancesco.it/OSF/)

 

 

L’indigenza assoluta in Lombardia ha, in un caso su tre, il volto di un minore. E questo, in un terzo dei casi, ha meno di cinque anni. Lo sanno bene all’Opera San Francesco (Osf) di via Kramer a Milano dove negli ultimi mesi non solo sono aumentate le richieste di aiuto da parte di immigrati e famiglie monogenitoriali, ma è cresciuta esponenzialmente anche la presenza dei minori stranieri non accompagnati, provenienti dall’Africa: erano meno di 5 al mese fino allo scorso ottobre, sono oggi saliti a 60-70. Nella Regione più ricca di Italia, in cui 670 mila persone vivono in povertà assoluta, il fenomeno dei minori stranieri non accompagnati è in forte aumento: i dati parlano di circa un migliaio di minori (1.075 ad aprile 2017) ma si tratta di una stima a cui bisogna aggiungere i piccoli che non compaiono nelle statistiche.

Se ne è parlato alla presentazione del bilancio sociale di Osf, che lo scorso anno ha accolto 25.162 ospiti offrendo servizi come mensa (17.614 utenti), doccia (5.578) e guardaroba (6.005), visite mediche (8.709) e poi ancora consulenza legale, mediazione e orientamento al lavoro e housing sociale. «La povertà continua a cambiare», ha detto padre Maurizio Annoni, da 17 anni alla guida di Osf. «Un tempo colpiva per lo più i senza fissa dimora, oggi invece tocca il ceto medio», ha confermato Marco Magnelli, direttore di Banco alimentare-Lombardia, intervenendo alla tavola rotonda che ha preceduto la presentazione del bilancio. «Per questo bisogna intervenire sulle situazioni di “povertà relativa”, aiutando le persone in difficoltà temporanea».

Secondo l’indagine condotta da Osf sulle persone che frequentano i centri dei cappuccini, il 30,2 per cento degli utenti ha un posto letto, il 25,7 alloggia in un dormitorio ma un altro 25 per cento non ha una dimora. «Negli ultimi anni il problema della casa si è acuito sempre più, a creare disagio sono gli sfratti per morosità», ha detto anche Claudio Minoia, direttore Politiche sociali del Comune di Milano.

Ai nuovi poveri italiani si aggiungono poi i migranti, per i quali è necessario ripensare l’accoglienza tenendo presente fenomeni come la tratta, che coinvolge sempre più donne e minori. «L’alleanza con le comunità etniche potrebbe essere un ulteriore punto di forza nel processo d’integrazione sociale, ma bisogna fare presto: le comunità sono sottopressione e rischiano di trasformarsi in sacche di conflittualità e rabbia verso una società che non riesce a tutelare i diritti, a partire di quelli dei più piccoli come i minori ospitati nei centri per adulti, a cui non è garantita l’istruzione», interviene Valerio Pedroni, responsabile Fondazione Somaschi onlus.

Al primo posto fra le realtà milanesi (tredicesima a livello nazionale) a cui lo scorso è stato destinato il 5 per mille, Osf può contare sull’operato di 814 volontari e un totale annuale di 77 mila ore gratuitamente spese per i poveri. Nel 2016 le domande degli aspiranti volontari sono poi aumentate del 43,9 per cento rispetto all’anno precedente. «Per poter essere d’aiuto abbiamo bisogno della fiducia e della solidarietà di tutti, unita all’impegno dei volontari e al contributo delle donazioni», ha detto ancora padre Annoni. La prossima “impresa” dei cappuccini milanesi aprirà in autunno. Si tratta della mensa, rinnovata e ingrandita, di piazzale Velasquez che fino allo scorso luglio garantiva cento pasti caldi e altrettanti freddi al giorno: la nuova struttura offrirà almeno 250 pasti caldi.

 

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