Sarah Posner, 56 anni, giornalista investigativa e scrittrice, è un’esperta delle connessioni fra religione e politica negli Stati Uniti.
Ha pubblicato articoli su The American Prospect, The Guardian, The Nation, Salon, AlterNet, The Atlantic, The Washington Spectator, The Daily Beast, e The Washington Post.Quest’anno ha pubblicato Unholy: Why White Evangelicals Worship at The Altar of Donald Trump (Empio: perché gli evangelici bianchi venerano l’altare di Donald Trump).
Le abbiamo chiesto di commentare la situazione politica degli Stati Uniti dopo la vittoria elettorale di Biden.
Sarah, Trump si ostina a non riconoscere la vittoria di Biden, è sorpresa dal suo comportamento? E quali solo possono essere le conseguenze del ritardo di questa fase di transizione fra un presidente e l’altro?
“Il comportamento di Trump è scandaloso, ma purtroppo non mi sorprende, visti i suoi precedenti. Il ritardo nella transizione ha dei costi enormi per la quanto riguarda la tutela della salute in questa emergenza sanitaria, la sicurezza nazionale e la fiducia nella democrazia”.
La sconfitta di Trump segna l’inizio del declino del populismo?
“No. Trump è un sintomo della crescita del populismo di destra, non è la causa”.
Qui in Europa alcuni sostengono che quella di Biden è una grande vittoria, altri invece pensano che Trump e il trumpismo siano ancora abbastanza forti da poter influenzare la politica americana. Lei che cosa pensa?
“Quella di Biden è certamente una vittoria netta, ma Trump e al sua ideologia sono vivi e in ottima salute. Ci vorrà molto tempo per ricostruire la nostra democrazia, anni di duro lavoro che andranno oltre il periodo della presidenza di Biden”.
Biden che cosa dovrebbe fare per rimettere insieme una nazione così divisa?
“Biden si è concentrato sul recupero della competenza e della responsabilità all’interno dell’amministrazione. Dovrebbe continuare su questa strada evitando i messaggi odiosi e infantili di cui ci hanno inondato sui social media Trump e i suoi alleati. Ci vorrà grande impegno per recuperare la fiducia nelle nostre istituzioni, ma è il punto di partenza per unificare il paese attorno ad alcuni obiettivi come il contenimento della pandemia e il rilancio dell’economia. Purtroppo il partito repubblicano sembra poco disponibile a collaborare e più interessato al mantenimento del potere”.
Dopo John F. Kennedy torna alla Casa Bianca un presidente cattolico. Il tema della fede e della religione che ruolo potranno giocare nella presidenza di Biden?
“Biden è un cattolico molto devoto, forse il presidente più praticante che abbiamo mai avuto in tempi recenti. Ma quello di Biden è un cattolicesimo aderente al Concilio e al pontificato di Papa Francesco, mentre Trump faceva appello ai cattolici bianchi di destra e ai loro alleati evangelici. La fede ispira certamente la vita di Biden, ma egli non la imporrà e non nominerà persone che intendono imporre la loro visione religiosa a danno della separazione fra Chiesa e Stato”