Finalmente ce l’hanno fatta. Dopo cinquant’anni di discussione, dibattiti e polemiche tra le varie Chiese autocefale, nonostante la costante mediazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, i capi delle Chiese ortodosse si sono messi d’accordo e il primo Concilio pan-ortodosso dopo lo scisma del 1054 si svolgerà a Creta all’Accademia Ortodossa dell’isola greca dal 16 al 27 giugno. L’anno scorso il patriarca ecumenico Bartolomeo I aveva impresso un’accelerazione, ma senza trovare un unanime consenso. Soprattutto la Chiesa ortodossa russa e quella di Atene non avevano manifestato grande entusiasmo. Ma alla fine la mediazione di Bartolomeo è riuscita e a Chambésy in Svizzera i “Primati” delle Chiese ortodosse hanno trovato accordo sull’agenda e sulle regole e il Concilio si farà. I temi sono:la missione della Chiesa ortodossa nel mondo contemporaneo; la diaspora ortodossa; l’autonomia e il modo di proclamarla; il sacramento del matrimonio e suoi impedimenti; l’importanza del digiuno e sua applicazione oggi; le relazioni della Chiesa ortodossa con il resto del mondo cristiano. È stato deciso che tutti i relativi documenti saranno pubblicati. E’ stata anche decisa la partecipazione di osservatori non ortodossi alle sessioni di apertura e di chiusura del Concilio.
Ma anche questa ultima riunione non è stata facile. Non ha partecipato il Patriarca della Chiesa greca, Girolamo III, anche se c’era una delegazione della sua Chiesa e il Patriarcato di Antiochia. La scelta di organizzare il sinodo a Creta, in Grecia, anziché al Fanar di Istanbul, come originariamente previsto, è stata dettata dalla posizione della Chiesa ortodossa russa, contraria a recarsi in Turchia, vista la crisi diplomatica in corso tra Mosca e Ankara. Cirillo, patriarca di Mosca, come ha dichiarato il portavoce del patriarcato, padre Alexander Volkov, aveva proposto il Monte Athos o Rodi, ma Bartolomeo ha scelto Creta, isola sotto la giurisdizione del patriarcato di Costantinopoli, perché offre condizioni logistiche più favorevoli e “per aver già ospitato conferenze, anche teologiche”. Il Concilio pan-ortodossa sarà un avvenimento epocale come lo è stato il Concilio vaticano II per la Chiesa cattolica.
Sono stati 21 i Concili ecumenici nella storia della Chiesa cattolica, le Chiese ortodosse hanno riconosciuto la validità dei primi sette, ma uno tutto loro non lo hanno mai fatto. L'ultimo a cui hanno parrtecipato è stato quello di Nicea nel 787. Se ne discute con passione da decine di anni, senza una decisione. La rotta è stata invertita l’anno scorso con la decisione inizialmente di tenere il Concilio a Istanbul nella antica chiesa di Sant’Irene all’interno del palazzo di Top Kapi sul promontorio del Serraglio tra il Corno d’Oro e il Mar di Marmara, un grandioso complesso che comprendeva anche il Palazzo del Sultano. Sant’Irene è l’unica chiesa bizantina che non è stata trasformata in moschea. Le resistenze sono sempre state moltissime. Su alcuni temi la discussione è stata più serena: la salvaguardia del creato, la sacralità della vita, i poveri e lo sviluppo. Le divergenze invece sono tutte interne, dalla concessione dell’autocefalia alle regole del riconoscimento canonico reciproco alla questione del primato tra le Chiese ortodosse. Sulle prime due le posizioni sono sempre state complicate. L’ultima ha contrapposto il Patriarcato di Antiochia e la Chiesa ortodossa di Gerusalemme accusata di aver aperto una diocesi in Qatar, senza aver chiesto il riconoscimento canonico appunto del Patriarcato. Per questo motivo il patriarca di Antiochia non è andato all’ultima sessione preparatoria e si era anche sfilato per protesta dall’annuncio condiviso del Concilio pan-ortodosso.
Bartolomeo nonostante tutto è sempre andato avanti, convinto che le Chiese ortodosse dovrebbero essere più unite per affrontare le sfide del mondo contemporaneo, conservando tra mille difficoltà il peso dell’eredità di rappresentare tutta l’ortodossia. Da parte del potente Patriarcato russo è stato accusato più volte di esagerare e di voler diventare il “papa degli ortodossi”. Della stessa sono opinione sono gli ortodossi polacchi, cechi, rumeni e quasi tutta la altrettanto potente Chiesa ortodossa di Grecia. Quando Bartolomeo, primo Patriarca ecumenico della storia, andò all’insediamento di papa Francesco, venne sommerso dalle critiche. I settori tradizionalisti sono maggioritari nell’ortodossia e il dialogo ecumenico è sostanzialmente affare di pochi, portato avanti con ardimento solo dal Patriarcato di Costantinopoli.