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giovedì 28 settembre 2023
 
Academy Awards
 

Oscar doppio al coreano Parasite

10/02/2020  Il film di Bong Joon Ho si aggiudica sia la statuetta come miglior film sia come miglior film straniero: è la prima volta che accade. E ancora un Oscar come miglior sceneggiatura originale e migliore regia. La nostra recensione.

Un affare di famiglia: due case, due diversi stili di vita, gli opposti che si scontrano. Da una parte i ricchi, dall’altra i poveri. Ki-woo è un ragazzo che vive in un appartamento sotto il livello della strada e conduce un’esistenza degradata. Un giorno un amico gli propone di sostituirlo come insegnante di inglese per la figlia di un dirigente d’azienda. Lui accetta, falsifica le credenziali e si fa assumere. Ma è solo l’inizio. La madre sarà la nuova governante, il padre l’autista. Parasite  è una commedia affilata, una satira sociale al vetriolo. Chi ha meno si ribella e piano piano prende il posto di chi naviga nel lusso. Ma non è solo una questione politica. Qui si riflette sull’identità di due nazioni divise: la Corea del Nord e quella del Sud, che finiscono per fondersi in un unico corpo e senza accorgersene diventano uguali nel bisogno. È un _lm ribelle, sulla scia di Joker. La violenza viene mostrata in tutto il suo orrore e presto le risate a denti stretti cedono il passo a una tensione drammatica, quasi disperata, per poi sfociare nella favola. Parasite incarna lo spirito dei nostri anni, sa essere universale, con addirittura un omaggio a Gianni Morandi. Ha vinto la prima Palma d’oro della storia per la Corea del Sud a Cannes.  Imperdibile, costruito con grande intelligenza, ma adatto solo a un pubblico adulto.
 

 
 
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