L’ultima novità della stampa scandalistica è che la modella Reeva Steenkamp fosse incinta e che sarebbe stato questo elemento a scatenare la furia omicida di Pistorius. La notizia rimbalza da un giornale all’altro, nonostante sia noto che l’autpsia ha escluso che la giovane donna potesse essere in gravidanza (fatto smentito anche dalla famiglia), come ha escluso anche il fatto che Reeva abbia subito un’aggressione. Ma tant’è. Ormai sull’atleta si è scritto di tutto.
Allora, chi è Pistorius? Chi ha avuto a che fare con lui non sembra riconoscerlo nelle descrizioni diffuse dopo la tragica sparatoria della notte di San Valentino. Come a Gemona, ad esempio.
L’atleta ha in Friuli il suo quartier generale per preparare i grandi appuntamenti. Qui ha passato quasi tutti gli ultimi due anni. E viene ricordato in modo del tutto diverso.
A Gemona del Friuli, la città che l’ha adottato, sponsorizzato e ospitato per due anni durante la preparazione e le qualificazioni olimpiche, tutti sono increduli e scioccati,soprattutto da come la stampa internazionale ha dipinto il ritratto dell’olimpionico sudafricano. «Pistorius potrebbe fuggire a Gemona... là ha una casa e il sindaco di quella città potrebbe aiutarlo, ha costruito un campo di allenamento o palestra, lì, per lui...», si è detto nell'aula del tribunale di Pretoria.
Ebbene, la “casa segreta”, il rifugio per la possibile latitanza di Pistorius in Italia non è una casa, ma un hotel. E nessun campo di allenamento è stato costruito per lui. Qui lo conoscono bene, Oscar, e in tempi non sospetti (durante le olimpiadi di Londra) lo raccontavano molto diversamente dalle descrizioni che si leggono oggi sui giornali di tutto il mondo e che vengono diffuse dai suoi accusatori e detrattori, anche nelle aule giudiziarie di Pretoria: «È una persona talmente splendida e gioiosa da essere contagiosa. Vive qui ormai da due anni. Noi ci siamo impegnati per organizzare un’accoglienza al meglio delle nostre possibilità su incarico della Amministrazione Comunale e il risultato è che da un lato per noi è diventato una persona di famiglia e da dall’altro lui qui si sente a casa. A volte entra in cucina e fa da mangiare con noi», raccontaOtto Goi, il titolare dell’hotel “Da Willy” di Gemona.
«Oscar è uno di quei clienti vip che non sai di avere, tanto è gentile ed educato», aggiungeLuisella Goi che gestisce col padre l’albergo. «Certo, ha assaggiato qualcosa della cucina friulana, delle nostre specialità, ma da due anni segue senza eccezione una dieta rigorosissima. Un vero campione nello sport e nella vita. Non vediamo l’ora che torni da Londra, abbiamo adottato un fratello».
Anna Pittini, interprete a tempo pieno del campione oggi accusato di omicidio, durante la sua permanenza in Friuli, lo descriveva così: «Oscar è come tanti altri ragazzi della sua età, giovane ed entusiasta della vita. Ama molto la sua famiglia e i suoi amici, è una persona molto umile e sempre disponibile. La sua determinazione in ambito sportivo non ha eguali, cerca di oltrepassare sempre i suoi limiti allenandosi duramente tutti i giorni. Generoso, non ostenta mai la sua celebrità, non si fa viziare. Se può cerca di rendersi indipendente pur di non pesare sugli altri».
«Non è superman», diceva ancora, «ma sicuramente una gran persona. Non ha dei poteri paranormali, né lo posso considerare un eroe, è semplicemente un ragazzo che lotta per conquistare ciò a cui aspira. Ad Oscar è stata data una possibilità nella vita, e nel ringraziare non rimane a guardare ma scende in pista e prova a dare il meglio di sé».
Il sindaco della città, Paolo Urdani, di fronte alle notizie sul delitto di Pretoria, pur ricordando come l’atleta in Friuli sia sempre stato correttissimo con chiunque, serio, e ineccepibile come sportivo e come uomo, non ha potuto che sospendere, in attesa di chiarimenti, la sponsorizzazione, e la scelta di Pistorius come uomo immagine della città.
L’abbinamento “Pistorius-Gemona Città dello Sport e del benstare” vide la luce tre anni fa con l’obiettivo di far diventare la cittadina friulana e il territorio circostante un esempio di elevata qualità della vita in sintonia con la natura e riferimento importante per gli appassionati di sport. Possibile che una persona così, sempre descritta come gentile ed educata, con un ferreo controllo delle proprie emozioni e sempre ligio a durissime regole di allenamento e alimentazione, sia lo spietato assassino descritto dalle cronache odierne? A Gemona nessuno sembra crederlo.