E’ stata “chiusa per turno” per 32 anni. “Ce lo diciamo per scherzo, tra amici, ma non abbiamo mai perso la speranza di farla rinascere”.
Oggi il sogno si avvera. Per iniziativa di un privato, il sessantenne avvocato civilista Andrea Bolognini, riapre la mitica “Osteria delle Dame” al numero 2 dell’omonimo vicolo del centro di Bologna, proprio di fronte allo storico liceo Galvani. Un luogo da leggenda e un punto di riferimento per generazioni di bolognesi e non solo, dove negli anni ’70, sotto le volte basse in mattoni rossi anneriti dall’umidità e dal fumo si sono esibiti davanti a un centinaio di persone cantautori come Guccini, Dalla, Debora Kooperman, Vecchioni, Conti, Lauzi, Bertoli, Ron, Mingardi, Pettenati e poi cabarettisti come Gigi e Andrea, Comaschi e i Santonastaso. L’hanno frequentata De André, Gaber e Craxi, secondo la leggenda lo stesso Wojtyla ospite dei Martedì di San Domenico - tra gli ideatori proprio un domenicano, padre Michele Casali - prima di diventare papa.
“I proprietari non ne volevano più sapere, rischiava di essere trasformata in un garage oppure smembrata per ricavarne cantine”, spiega l’avvocato, “con molta pazienza sono riuscito a convincerli e ho strappato un contratto d’affitto. Per fortuna è rimasta esattamente com’era al momento della chiusura, con le panche coi posti numerati per i concerti, le botti dove Guccini giocava a carte, il palco e il bancone del bar”.
Parla come un appassionato l’avvocato Bolognini, lui stesso musicista anche se si definisce solo “un dilettante”. “La mia passione è sempre stata quella della musica d’autore italiana, un genere assolutamente unico perché non è solo musica sommata alla poesia, ma una sintesi su cui potremmo stare qui a parlare per ore…ho avuto la fortuna di ascoltare alcuni concerti all’ “ostaria”, la chiamavamo così, un posto che allora era davvero mitico perché noi giovani in quegli anni ascoltavamo solo la musica dei cantautori e i loro brani, appena usciti, balzavano subito in testa alle classifiche, cosa che oggi non avviene più”.
L’Osteria delle dame rinasce come centro culturale votato appunto alla canzone d’autore. Non si servirà vino né si farà ristorazione, “con le leggi attuali forse non sarebbe nemmeno più possibile”. “Non vogliamo sia solo un tempio della musica per nostalgici”, conclude Bolognini, “innanzitutto sarà un luogo di studio anche perché, con molta fatica, abbiamo recuperato molto materiale, dalle locandine alle registrazioni dell’epoca”. Ma non solo. “Vorremmo anche dare ospitalità a giovani cantautori con un occhio d’attenzione anche al rap perché oggi proprio nel rap di nicchia si nascondono i testi migliori. In altre parole il nostro progetto, certamente ambizioso, è quello di dare un contributo per tenere viva la canzone d’autore”.
(Foto in alto: Ansa)