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mercoledì 09 ottobre 2024
 
 

Giovani italiani: un futuro ipotecato?

06/12/2012  Indebitati fin da piccoli, poca istruzione e cultura, scarso peso politico, minacciati da mafia e inquinamento. Il quadro di Save the Children e alcune storie positive.

Bambini e giovani in Italia, futuro ipotecato. Indebitati fin dalla nascita, fuori dalla scuola, a cultura zero. Con scarsissimo peso politico, minacciati dalla mafia e dall’inquinamento. Pochissimi in un mondo di anziani. Save the Children presenta il terzo Atlante dell'infanzia (a rischio), 77 mappe, istantanee  dell'universo giovane in Italia da qui al 2030, ed ecco quanto emerge.

Neonati ipotecati con una quota di debito pubblico di 3,5 milioni a testa, il più alto d'Europa. A cui si somma la povertà che cresce anziché arretrare fra la popolazione under 18: 7 minori ogni 100 in Italia, pari a 720.000, vivono in povertà assoluta, cioè privi di beni e servizi che assicurino loro un livello di vita accettabile. Con aiuti di poche decine di euro: in alcune regioni del  Sud 25 euro annui è la spesa pro-capite dei comuni in servizi per l'infanzia e per le famiglie.

Sul fronte scolastico, causa l’apparente inutilità di un titolo di studio, sono "dispersi" e fermi alla terza media 18 giovani su 100 con punte di 25 su 100 in Sicilia e Sardegna (+15% sull'obiettivo europeo); 5 minori su 100 sono a cultura zero. Ma le minacce al presente e al futuro dell’infanzia sono ancora altre, dalla mafia all’inquinamento. 15 giovani su 100 vivono in territori altamente inquinati, circondati dalla cementificazione che procede con il ritmo serrato di 10 metri quadrati al secondo. 7 su 100 vivono in territori con contaminazioni mafiose.

Bambini sempre più fragili e poveri di futuro, destinati oltretutto ad essere sempre meno: nel 2030 saranno soli 15 su 100 gli under 18; nel 2050 gli ultraottantenni saranno quanti i bambini da 0 a 2 anni. Con un peso politico, direttamente proporzionale e inevitabilmente in discesa (4% incidenza voto, -0,2%). Altissimi, infine, i livelli di disoccupazione giovanile: 1 giovane su 3 sotto i 25 anni è disoccupato (la crescita maggiore di disoccupazione, il 21%, è tra i laureati),  e il 34% della popolazione attiva tra i 15 e i 24 anni è "scoraggiato", ovvero, pur dichiarandosi intenzionato rinuncia a cercare un lavoro.  

«Possiamo leggere queste mappe con il sottotitolo: "indice del consumo di futuro dei bambini e dei giovani italiani"», spiega Valerio Neri, direttore Generale Save the Children Italia. «Un indice che corre parallelo alla crisi economica, al debito pubblico, alla scarsità di asili nido, alla miseria della spesa sociale per l'infanzia in alcune aree del paese, alla mancanza di una politica per l'infanzia nazionale e organica, alla pochezza del sostegno pubblico alle famiglie giovani. Ma l’atlante mostra anche che consumando l'idea di futuro dei bambini e dei giovani, le loro aspettative, i loro desideri e i loro sogni, stiamo segando il ramo dell'albero su cui siamo seduti».                

Di fronte al quadro cupo che emerge dall'Atlante, si impongono le testimonianze di alcune giovani eccellenze, ragazzi che partecipano al dibattito sul futuro. Matteo Boero, 34 anni, imprenditore di Torino, ha rivoluzionato il mondo del tutoring online. Nell’aprile del 2012 realizza Cicero, il primo tutor di latino in rete. «Cicero è nato come una sfida: coniugare la più imbalsamata delle lingue classiche con la più giovane delle tecnologie. In capo a sei mesi ha collezionato oltre seimila studenti, più di settemila versioni tradotte e quasi un milione di risposte. Il vero gioco è imparare a sopravvivere al cambiamento».

Anna Martinese, 18 anni di Taranto, non ha una famiglia a cui appoggiarsi ma è brillante a scuola e desiderosa di affermarsi nel lavoro. «L’adolescenza. Avete presente un burrone? La paura dell’uomo nero è stata soppiantata da quella del futuro nebuloso. Sono tanti i motivi per cui arrendersi eppure potrebbe essere sufficiente non guardare giù più del dovuto ma giusto quanto basta per avere lo stimolo a saltare, a lottare contro il vento e contro la forza di gravità. Ormai lontani dalle chimere dell’infanzia, fondamentali però per riuscire a saltare».

Fabio Regolo, 38 anni, magistrato della Procura di Vibo Valentia, impegnato contro la mafia e la ‘ndrangheta. «Fin dall’età di 15 anni ho sognato di diventare “operatore di giustizia”. Il pianeta infanzia potrà tornare ad avere speranza nel futuro se ci saranno servizi adeguati, sovvenzionati da una adeguata spesa sociale; se la comunità potrà ricominciare a ritenere le somme spese per far crescere i minori un investimento sul futuro e non un peso. Compito nostro è creare un sistema coerente che sia disincentivo all’evasione fiscale e che punisca chi drena risorse al futuro dei giovani».

Ian Ssali, di Roma, ha 22 anni ed è Presidente della Rete G2. Di origine ugandese, a 17 anni consegna una lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano affinché si faccia portavoce di una riforma della legge sulla cittadinanza più aperta ai figli d’immigrati. Napolitano risponde con il primo appello pubblico a sostegno delle istanze dei giovani italiani di seconda generazione. «Nell’asilo del futuro – dice Ian - voglio che i bambini si sentano appartenenti ad una rinnovata comunità di destino».

Una storia di eccellenza è quella di Gianna Fratta, Direttrice d’Orchestra. A 18 anni vince la cattedra di insegnamento al conservatorio di Foggia, dove ancora oggi insegna.  una brillante e promettente giovane direttrice d'orchestra a livello internazionale.


 
 
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