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sabato 14 settembre 2024
 
 

Ottavia Piccolo e i licenziati per 7 minuti

21/11/2014  L'attrice porta a teatro, con la regia di Alessandro Gassman, un testo ispirato a una storia vera sul conflitto tra diritti acquisiti dei lavoratori e il bisogno di continuare a lavorare. "Dall'antica Gracia, il compito del teatro è di parlare dei problemi attuali di una comunità"

Alessandro Gassmann e Ottavia Piccolo.
Alessandro Gassmann e Ottavia Piccolo.

«Quando recito, scelgo argomenti che sento urgenti per le mie domande e che mi rappresentano come cittadina e come essere umano, parte di una società». Così Ottavia Piccolo, attrice teatrale, cinematografica, televisiva, con anni di successi alle spalle, spiega il criterio di scelta di un testo da interpretare e prosegue: «Il teatro è politico, il suo compito principale è parlare di problemi attuali per una comunità che si riunisce per ascoltare, come è sempre stato dal teatro greco in poi.»

Uno dei problemi fondamentali della nostra società, con un’alta percentuale di giovani disoccupati, è l’incertezza del lavoro, quindi la Piccolo ha scelto un testo inedito di Stefano Massini, 7 minuti, in cui si racconta la storia di 11 operaie che rischiano di perdere il lavoro, se non accettano di rinunciare a 7 minuti della loro pausa. Spiega Ottavia Piccolo, che ha già lavorato con Massini e che viene diretta per la prima volta da Alessandro Gassmann: «Collaboro con Massini da molti anni, poiché abbiamo una comunione di vedute, è un giovane autore, attento al sociale, e poi con Alessandro è stato un “incontro di amorosi sensi” e come regista ha valorizzato il complesso significato del testo con i suoi riferimenti all’attualità.»

La storia narrata è veramente accaduta a un gruppo di operaie francesi che si ritrovano nella situazione di dover scegliere tra i diritti acquisiti dei lavoratori, come il diritto alla pausa, e  il bisogno di lavorare. Le donne decidono di convocare un consiglio di fabbrica al termine del quale votano per il sì o il no alla richiesta/ricatto, sapendo che, se accettano questa imposizione, dovranno accettare richieste sempre più gravose. «Emergono così  le storie e l’umanità delle operaie - prosegue Ottavia - che raccontano  problemi che sentiamo ogni giorno, leggendo il giornale, guardando  la televisione, frequentando ambienti in cui vive la gente vera.

Le donne sono solidali fra loro, ma, come succede nella vita, i bisogni personali diventano preponderanti, rispetto alla battaglia comune, e, per salvarsi, ognuno si orienta egoisticamente secondo il proprio vantaggio, così che si crea uno scontro di posizioni. Bianca, il mio personaggio, che ha nel suo dna la storia della difesa del lavoro, poiché ha più di 60 anni ed è in fabbrica da 30, ha condotto numerose battaglie per i diritti dei lavoratori, ma sente che ora le lotte non sono più condivise, poiché ognuno è paralizzato dalle proprie paure che impediscono anche di essere solidali. Alla fine non sapremo l’esito dell’ultima votazione poiché Massini lascia il finale aperto.»

Ottavia Piccolo ha iniziato la sua carriera in teatro, interpretando la piccola Helen in Anna dei miracoli, diretta da Luigi Squarzina, poco dopo nel Gattopardo di Luchino Visconti una delle giovani figlie del Principe e in Le baruffe chiozzotte, diretta da Giorgio Strehler, sempre in parti di bambine.  Può quindi giudicare la presenza dei bambini nella tv “generalista” di oggi e afferma: «Le trasmissioni con i bambini che si esibiscono mi fanno tristezza, anche se io ho cominciato da bambina, ma era un’epoca diversa: nel 1960 la tv non era così invasiva, io non sono diventata una diva televisiva; se avessi iniziato oggi sarei stata fagocitata dalla tv. Inoltre ho iniziato in teatro, facendo parti di ragazzina e poi di donna in tv, senza nessun tipo di divismo, quindi sono cresciuta normalmente. Ora faccio poca televisione, poiché le fiction che mi propongono non mi convincono, anche perché sono rari i ruoli femminili per le donne sopra i trent’anni! Mentre ci  sono molti ruoli di spessore per gli uomini anche di una certa età.»

Alla sua attività lavorativa ha sempre affiancato la cura per la famiglia, grazie anche al valido aiuto di suo marito, come confida: «Mio marito, che era giornalista, ora in pensione, si è prestato con spirito di sacrificio a diventare il punto fermo e  di riferimento di mio figlio, quando era piccolo.  Uno di noi due doveva rimanere a casa; mio figlio sapeva che la mamma viaggiava per lavoro, non il papà, situazione allora meno comune, ma oggi diffusa. Anche mio figlio ha scelto di lavorare nello spettacolo, si è diplomato in oboe e ora fa l’organizzatore musicale, quindi anche lui viaggia molto per lavoro, ma spesso ci ritroviamo tutti insieme confrontando le nostre esperienze.»

Dove e quando:

 

7 MINUTI di Stefano Massini. Regia di Alessandro Gassmann. Con Ottavia Piccolo, Eleonora Bolla,  Paola Di Meglio, Silvia Piovan, Balkissa Maiga, Cecilia Di Giuli, Olga Rossi, Stefania Ugomari Di Blas, Arianna Ancarani, Stella Piccioni, Vittoria Corallo. Scenografia di Gianluca Amodio. Costumi di Lauretta Salvagnin. Luci di Marco Palmieri. Musiche di Pivio&Aldo De Scalzi. Produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Stabile Dell’Umbria, Teatro Stabile Del Veneto.

Dal 21 al 23 novembre 2014 Bologna, Teatro Arena Del Sole; Padova, Teatro Verdi, dal 26 al 30 novembre; Brescia, Teatro Sociale, dal 7 all’11 gennaio 2015; Perugia, Teatro Morlacchi, dal 13 al 18 gennaio; Venezia, Teatro Goldoni, dal 21 al 25 gennaio; Genova, Teatro della Corte, dal 4 all’8 febbraio; Firenze, Teatro Goldoni, dal 3 all’8 marzo; Modena, Teatro Storchi, dal 26 al 29 marzo.

Info: tel. 075 575421, http://www.teatrostabile.umbria.it; tel. 059.2136011, http://www.emiliaromagnateatro.com; tel. 041 240 2011 | http://www.teatrostabileveneto.it

 

 

    

 
 
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