Otto anni di Francesco. Anche questa volta l’anniversario di elezione al soglio Pontificio è sotto il segno della pandemia. Una paura nella quale il Pontefice ci ha presi per mano accompagnandoci in mezzo alla tempesta. Come prendendo su di sé il dolore del mondo. «Le strade deserte intorno al Santo Sepolcro e della Gerusalemme Vecchia hanno fatto eco alla Piazza San Pietro deserta e bagnata dalla pioggia, attraversata dal Santo Padre Francesco il 27 marzo 2020, in cammino verso il Crocefisso: dinanzi ad esso il mondo intero si è come messo in ginocchio, supplicando la fine della pandemia, e facendo sentire tutti accomunati dallo stesso mistero di dolore», si legge nell’Appello per la colletta per la Terra Santa firmata dal cardinale Leonardo Sandri, prefetto per le Chiese Orientali. Chiese che il Papa ha incoraggiato anche nel corso del suo recente viaggio in Iraq, nella terra di Abramo. Un ritorno alle sorgenti, come mai nessun altro Pontefice prima, alla vigilia dell’anniversario della sua elezione.
«Ricordo con viva emozione quella sera piovosa del 13 marzo 2013, in una piazza San Pietro gremita di fedeli in preghiera», scrive il cardinale di Roma, Angelo De Donatis. «quando risuonò per la prima volta la voce di Papa Francesco: “La comunità diocesana di Roma ha il suo Vescovo”; e “adesso incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese”». Il cardinal vicario, «a nome di tutta la comunità ecclesiale di Roma, dei vescovi ausiliari, dei presbiteri, dei diaconi, delle consacrate e dei consacrati e di tutti i membri del Santo Popolo fedele di Dio e di tutti gli uomini di buona volontà della nostra città», esprime «profonda gratitudine e sentimenti di stima e di filiale devozione a Papa Francesco che in questi anni ha guidato la nostra Chiesa “con cuore di Padre”» e, insieme con tutta la diocesi e l’Italia intera si stringe «a Lui spiritualmente, facendogli pervenire tutto il nostro affetto e la nostra ammirazione, grati per averci fatto riscoprire, con il Suo insegnamento e la Sua testimonianza di vita, “la dolce e confortante gioia di evangelizzare».
Una gioia che nasce, come ha più volte spiegato papa Francesco, dalla consapevolezza di essere amati dal Padre, di essere sempre perdonati. E allora, proprio per questo, anche quest’anno, non manca l’iniziativa 24 ore per il Signore. In questo anniversario che, per via del covid, non prevede festeggiamenti, il Pontefice chiede di continuare come ogni anno, a pregare tenendo aperte in tutto il mondo le chiese per le confessioni e l’adorazione eucaristica. E sarà questo, quello di pregare, il modo migliore per essere vicini a Jorge Mario Bergoglio divenuto, otto anni fa il nostro papa Francesco.