Battistero del Duomo di Padova
Padova e tutto il suo ciclo pittorico trecentesco è diventato patrimonio Unesco. Da Fuzhou, in Cina, dove s’è svolta la 44ma sessione del Patrimonio Mondiale Unesco, è arrivato il via libera per la città veneta ad entrare nella prestigiosa World Heritage List.
Non solo la Cappella degli Scrovegni, anche se evidentemente la fama di Giotto è stata decisiva: ci sono anche Palazzo della Ragione con il suo ciclo enorme e misterioso di affreschi, la Basilica di Sant’Antonio e poi il Battistero della Cattedrale, la Chiesa dei santi Filippo e Giacomo agli Eremitani, la Cappella della Reggia Carrarese, l’Oratorio di San Giorgio e quello di San Michele, con le opere di Guariento, Giusto de’ Menabuoi, Luca Belludi, Altichiero da Zevio e Jacopo Avanzi. Otto siti in cui storia, cultura e anche scienza si intrecciano, un immenso patrimonio artistico che nel Trecento ha reso Padova protagonista del rinnovamento del linguaggio figurativo europeo, culla dell’arte occidentale come oggi la conosciamo. Questo patrimonio artistico, come spiega il comitato nelle motivazioni della nomina “illustra un modo completamente nuovo di rappresentare la narrazione in pittura, con nuove prospettive spaziali influenzate dai progressi della scienza dell'ottica e una nuova capacità di rappresentare le figure umane in tutte le loro caratteristiche, compresi i sentimenti e le emozioni. Queste innovazioni segnano una nuova era nella storia dell'arte, producendo un irresistibile cambio di direzione".
La designazione è stata seguita in diretta proprio nel salone affrescato di Palazzo della Ragione, presenti il sindaco Sergio Giordani, l’assessore alla cultura Andrea Colasio e il rettore dell’università di Padova Rosario Rizzuto. Così oggi Padova è una delle poche città al mondo a custodire due siti Unesco nel ristretto ambito delle sue mura, poiché è già patrimonio dell’umanità anche il sito dell’Orto botanico, che è adiacente al complesso del Santo.
La Cappella degli Scrovegni, il monumento capofila della candidatura, rappresenta l’opera ad affresco meglio conservata di Giotto ed il suo capolavoro. Scene della vita di Cristo e della Vergine, figure di profeti e allegorie scorrono entro cornici geometriche sotto il cielo stellato blu della volta, mentre le figure allegoriche di vizi e virtù accompagnano il visitatore alla visione del maestoso Giudizio Universale.
“Con Padova Urbs Picta e Montecatini tra le grandi citta' termali d'Europa diventano 57 i siti italiani iscritti nella lista del Patrimonio Mondiale dell'umanita': insieme ai 14 iscritti nella lista rappresentativa del patrimonio immateriale dell'umanita', diventano cosi' 71 i riconoscimenti Unesco riguardanti il patrimonio culturale italiano. Padova diventa una delle poche città al mondo a custodirne due: un primato che rafforza la leadership culturale dell’Italia, ribadisce la vastità del patrimonio culturale nazionale e riconosce il ruolo delle comunità nella tutela e promozione dei propri beni»: così il ministro della Cultura Dario Franceschini.
“Oggi abbiamo concluso un percorso iniziato molti anni fa, avviato dalle precedenti amministrazioni e che ha coinvolto veramente tutta Padova”, ha commentato invece il sindaco del capoluogo veneto. “L’inserimento dei nostri affreschi del Trecento nella World Heritage List da parte dell’UNESCO rende più consapevole la città della sua storia, del ruolo svolto tra il tredicesimo e il quattordicesimo secolo quando era una vera e propria capitale culturale e scientifica dell’epoca. Non è una questione di campanilismo o di orgoglio. Oggi il “peso” di una città si misura non solo in termini di sviluppo economico e di reddito prodotto, ma anche di beni immateriali, come la consapevolezza e la valorizzazione della propria cultura e della propria storia. Sono valori che si riflettono in ogni aspetto della vita quotidiana e che rendono una città più interessante e più stimolante di altre”.
Il vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla, sottolinea: “Siamo molto felici di questo importante riconoscimento che porta Padova e una parte significativa del suo patrimonio artistico, culturale, ma anche religioso a un'appartenenza mondiale dell'umanità, riconoscendone il valore universale. Essere "patrimonio" indica non solo la preziosità del bene ma anche il suo essere generativo di altri beni per l'oggi e per il futuro, qualcosa da tutelare, custodire e tramandare. Sono beni che danno lustro alla città, ma che rendono merito anche alla sua storia e alla sua cultura, così pregne di testimonianze di fede. Tutti i siti che fanno parte del circuito di Padova Urbs picta raccontano infatti una Padova del Trecento in cui vita e fede, concretezza e spiritualità, ambito civile e religioso si intrecciano fortemente”.
(fonte: Il Bo Live. Università di Padova)