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domenica 10 novembre 2024
 
SIRIA
 

«"Infedele, ti sgozzeremo". Ma io non ho abiurato»

13/10/2015  Rapito il 21 maggio dall'Isis, ha riacquistato la libertà il 10 ottobre e ieri ha raccontato il suo calvario a Tv2000. Padre Jacques Mourad è della stessa comunità fondata da padre Paolo Dall'Oglio, rapito nel luglio 2013 e di cui non si sa ancora nulla.

Padre Jacques Mourad.
Padre Jacques Mourad.

Rapito il 21 maggio, liberato il 10 ottobre, ha raccontato ieri il suo calvario. «Quasi tutti i giorni c’era qualcuno che entrava nella mia prigione e mi domandava ‘chi siete?’. Io rispondevo: ‘sono nazareno, cioè cristiano’. ‘Allora sei un infedele’, gridavano. ‘E visto che sei un infedele se non ti converti ti sgozzeremo con un coltello’. Ma io non ho mai firmato l’atto di abiura del cristianesimo». Così il sacerdote siro-cattolico Jacques Mourad, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, ha svelato alcuni particolari della sua prigionia in Siria durata circa 5 mesi. Padre Mourad, priore del monastero di Mar Elian ad Al Qariatayn, a sud-ovest di Homs,  appartiene alla stessa comunità fondata dall'italiano padre Paolo Dall'Oglio, a sua volta rapito nel luglio 2013.

«Questo è il miracolo che il buon Dio mi ha dato», ha proseguito padre Mourad: «mentre ero prigioniero aspettavo il giorno della mia morte ma con una grandissima pace interiore. Non avevo alcun problema a morire per il nome di nostro Signore, non sarei stato il primo né l’ultimo, ma uno tra le migliaia di martiri per Cristo». Il religioso ha fornito qualche dettaglio sul suo sequestro: «sono stato prelevato il 21 maggio dal monastero di Mar Elian da alcune persone armate che mi hanno catturato insieme a un altro giovane. Erano di un gruppo del Daesh, cioè dell’Isis, proveniente dalla città di Al Qariatayn. Per i primi quattro giorni siamo rimasti sulle montagne, chiusi in una macchina del monastero su cui ci avevano portato via. Poi siamo stati condotti a Raqqa e laggiù siamo stati tre mesi in una prigione vicino alla città. Finché l’11 agosto siamo stati condotti nei pressi di Palmira, dove sono prigionieri altri 250 cristiani della città di Al Qariatayn».

Padre Mourad ha rivelato, inoltre, alcuni particolari della sua liberazione: «Mi sono camuffato per lasciare Al Qariatayn e sono fuggito su una moto con l’aiuto di un amico musulmano. Ma adesso sto lavorando con un prete ortodosso e altri amici beduini e musulmani per far uscire gli altri 200 cristiani ancora prigionieri. Proprio lunedì 12 ottobre, ad esempio sono potuti scappare altri 40 cristiani. Voglio ringraziare tutti quelli che hanno pregato per la mia liberazione. E’ un miracolo che un prete sia stato liberato dalle mani dell’Isis».





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