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sabato 15 marzo 2025
 
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Paglia: «Benigni mi ha detto: "E chi se l'aspettava?"»

18/12/2014  «Roberto era molto sorpreso del boom di ascolti», racconta monsignor Vincenzo Paglia. Il Papa? «Non mi sorprende che l’abbia chiamato. Il suo show s’inserisce bene nella Chiesa “in uscita” che ama Bergoglio». Il segreto del successo? «Aver ridonato a un mondo che ha perso le parole il senso profondo delle Dieci parole»

«Non sorprende affatto che papa Francesco abbia chiamato Roberto Benigni. La sua trasmissione sui Dieci Comandamenti si inserisce bene nel solco della Chiesa “in uscita” voluta da Bergoglio. In questo caso si tratta di “artisti in uscita” che sanno utilizzare il bagaglio della sapienza biblica senza tanti orpelli. Non a caso il Papa nell'esortazione apostolica Evangelii Gaudium dedica uno spazio enorme al tema della predicazione e ha fatto della sua omelia mattutina a Santa Marta il suo “magistero ordinario”».

Monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, ha sentito l'attore toscano al telefono dopo il successo televisivo su Raiuno con oltre dieci milioni di spettatori che martedì sera hanno seguito il suo show sul Decalogo.

Le ha detto che l’ha chiamato anche il Papa?
«Non mi ha detto i contenuti della chiamata, ma l’abbiamo presupposto (ride, ndr)».

Cosa vi siete detti al telefono?
«Roberto era molto sorpreso da questo boom di ascolti, l’incredibile aumento di audience dal primo al secondo giorno ha dello straordinario, anzi del “miracoloso”, ha sottolienato. L'ho sentito abbastanza commosso, mi ha detto che la gente lo ferma per strada, lo chiamano in tantissimi, qualcuno gli ha chiesto scherzando di battezzargli i figli!».

E lei come si spiega questo successo?
«Con la capacità di Benigni di toccare con quelle dieci parole fondamentali le corde profonde di un mondo dove giovani e meno giovani hanno perso le parole, la grammatica del vivere. I dieci comandamenti toccati con l’arte, la passione e, mi permetto di dire, anche con la fede hanno trovato una cassa di risonanza incredibile».

È riduttivo dopo questa performance definire Benigni un comico?
«Lo definirei un grande umanista, perché è capace di toccare le dimensioni fondamentali del vivere. In questo c’è un rapporto singolare tra la Divina Commedia, che lui aveva già portato in Tv, e il Decalogo biblico».

Benigni ha liberato un po’ il cristianesimo dalla patina di moralismo?
«Sì, non c’è dubbio. È uno dei segreti che hanno reso possibile l’accendersi di questa scintilla. Non voglio fare paragoni sorprendenti ma credo che papa Francesco insegni molto in questo senso. Il parroco legato al suo popolo o l’artista che riesce a legarsi al cuore della gente riescono a realizzare miracoli come questi».

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Benigni fa boom con i Dieci Comandamenti: più di 9 milioni davanti alla Tv
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