Tre casi in pochi giorni. Bambini piccoli, piccolissimi, che finiscono in ospedale per overdose. Alla vigilia della giornata mondiale dei diritti dei bambini, l’allarme arriva da Palermo. Qui, all’ospedale Di Cristina in quattro giorni, dal 9 al 12 novembre, tre bambini sono stati ricoverati per malesseri legati all’assunzione di droghe. Uno è finito addirittura in rianimazione, in condizioni critiche. Due di loro avevano appena 11 mesi, l’ultimo era poco più grande: un anno e mezzo. La città si interroga. Solo una coincidenza? «Casi di questo tipo ci sono stati anche in passato, ma si è sempre trattato di episodi saltuari, distanti tra loro - dice Marilù Furnari, responsabile della direzione medica dell’ospedale - Così tanti e in così poco tempo è un’anomalia su cui riflettere». «Episodi gravissimi», li ha definiti la procuratrice per i minorenni di Palermo Claudia Caramanna. Ma basta l’incuranza, la disattenzione dei genitori, a spiegare quanto è successo? O c’è qualcosa di più? In che misura questi episodi sono la spia di un nuova emergenza droga? E come riuscire a tutelare bambini e ragazzi da tutto ciò?
Se dalla Relazione annuale della Direzione centrale per i servizi antidroga emerge che nel 2020 è stato registrato in Italia il record assoluto dei sequestri di cocaina (13,4 tonnellate, con un aumento del 62% rispetto al 2019), la recente maxi operazione antidroga con 57 arresti al quartiere Sperone di Palermo, rafforza l’allarme e racconta di un mercato fiorente che sempre più spesso incrocia la quotidianità di minori. Le telecamere piazzate dai carabinieri nelle abitazioni dei pusher hanno ripreso bambini che assistono al taglio e al confezionamento della droga. Altre immagini video, inquadrano minori utilizzati come “corrieri” nella vendita delle dosi. Frame che fanno il paio con altri segnali preoccupanti emersi nel corso dell’ultimo anno. Come quello arrivato a fine giugno durante una videoconferenza organizzata dalla Prefettura di Palermo con tutti gli attori impegnati sul territorio nel contrasto e nella prevenzione della droga: l’età dei consumatori a Palermo si è pericolosamente abbassata fino a 12 anni. A farla da padrone tra i più giovani è il crack, una droga sintetica derivata dall’unione della cocaina con altre sostanze, e dal costo abbordabile: 10 euro a dose, anche 5 durante la pandemia, per allargare il mercato e indurre alla dipendenza nuove fasce d’età.
«Il Covid ha “slatentizzato”, messo a nudo, malesseri già presenti- dice la dottoressa Furnari - Ancora più che lo scorso anno assistiamo ad assunzione di droghe e alcol, tentativi di suicidio, disturbi alimentari, problemi di comportamento, autolesionismo. La rabbia, la solitudine, il dover stare chiusi in casa ha fatto esplodere disagi fortissimi anche nella fascia pre-adolescenziale di 12-13 anni. Campanelli d’allarme che come sanità e come società abbiamo il dovere di attenzionare».