Per Richard Wagner la composizione di Parsifal fu lunga e laboriosa. Wagner scrisse la trama per Ludwig II di Baviera già nel 1865, poi accantonò il progetto per qualche tempo, infine lo riprese. Nell’agosto del 1877 Wagner cominciò la composizione musicale, ma l’ispirazione finale arrivò soltanto il 13 gennaio del 1882, durante il soggiorno nel stanze del Grand Hotel Des Palmes di Palermo. L’opera venne rappresentata per la prima volta a Bayreuth il 26 luglio 1882, quando al compositore restavano poco meno di sette mesi di vita (morirà a Venezia, il 13 febbraio 1883).
Il particolare legame di Parsifal con Palermo rende particolarmente attesa l’apertura della stagione lirica del Teatro Massimo, domenica 26 gennaio alle 17:30. Parsifal viene presentato in un nuovo allestimento firmato dal regista britannico Graham Vick e diretto dall’israeliano Omer Meir Wellber, nuovo direttore musicale del Teatro Massimo.
Parsifal fu eseguito per la prima volta a Palermo nel 1914 (l’anno in cui tutti i teatri poterono finalmente mettere in scena l’opera, fino a quel momento riservata, per espressa volontà del compositore, al Teatro di Bayreuth). L’ultima esecuzione al Teatro Massimo risale al 1955 (sul podio Tullio Serafin). “Ogni volta che si suona Wagner”, dice il maestro israeliano, “è un’occasione molto importante per affrontare dei temi enormi. Un’orchestra che riesce suonare bene Wagner guadagna tantissime cose. L’opera dura cinque ore e fin da quando suoniamo la prima nota dobbiamo avere una prospettiva molto lunga, bisogna saper guardare lontano.Parsifal è un’opera davvero difficile, in orchestra tutti devono essere sempre concentrati, come dice Barenboim, prima si deve pensare e dopo suonare”.
Come scriveva Massimo Mila, “il carattere esterno che più immediatamente colpisce l’ascoltatore nella musica di Parsifal è la ieratica lentezza del passo. Fin dalle prime battute del Preludio, quando il tema dell’agape sacra s’innalza quasi esitante nell’oscurità, lo spettatore avverte di cadere in balia d’una forza che lo circuisce con uno scopo preciso: spogliarlo della sua volontà”.
Sarà interessante vedere come sarà la lettura di Parsifal da parte di Vick, regista mai banale, sempre capace di far pensare e discutere. Vedremo quanto sarà convincente la sua rappresentazione in chiave contemporanea di questa vicenda leggendaria, ispirata a un poema epico del XIII secolo, densa di sacralità e di misticismo.
I ruoli principali sono affidati a Julian Hobbard (Parsifal), Tómas Tómasson (Amfortas), John Relya (Gurnemanz), Thomas Gazheli (Klingsor), Catherine Hunold (Kundry). Sono previste repliche fino al 2 febbraio.