«Il Papa, fino all’ultimo istante in cui poté comprendere, non fece altro che ripetere “Pater noster qui es in coelis”. Ed è stata, direi, l’unica vera parola che il Papa ha detto morendo. Non ha voluto dire frasi. Il suo animo era ormai in colloquio con Dio e tutto quello che gli capitava attorno, l'agitazione dei medici, la nostra, non lo interessava. Il suo colloquio era già diretto a Dio e si spense con serenità e, al momento in cui cessò di battere il suo cuore, il suo volto si rasserenò e divenne quasi giovanile». Il racconto toccante degli ultimi momenti di Paolo VI, dalla voce di monsignor Pasquale Macchi, che ne fu segretario, ci riporta a quel giorno di 36 anni fa.
Una domenica di agosto in cui papa Montini si spense a Castel Gandolfo, dopo mesi in cui il suo corpo andava consumandosi. La tragedia della morte di Moro si era compiuta e tutti avevano negli occhi l'immagine quasi ripiegata del Papa ai funerali in San Giovanni, il suo grido a Dio, che «non hai voluto ascoltare la nostra preghiera».
Monsignor Leonardo Sapienza ci ricorda, però, anche altro. Nel suo libro Paolo VI una vita trasfigurata
(edizioni Viverein) segue il filo che ha legato tutta la vita di papa
Montini: quello appunto della testimonianza e dello studio di Cristo
trasfigurato. Lo fa, come di consueto, attingendo ai documenti, mettendo
in fila discorsi e preghiere. E lasciandosi guidare dall'amore e dalla
conoscenza che padre Leonardo ha per il Papa bresciano.
Questo volume si aggiunge così agli altri, preziosi, dedicati a Paolo VI. Solo quest’anno, sono da ricordare, sempre per le edizioni Viverein, La Chiesa il mio chiodo fisso, per i 50 anni dell'Ecclesiam suam, e Andreotti e Paolo VI, il primato della qualità.
Padre Sapienza fa parlare Montini, mettendo in fila, con saggezza, le
omelie, i discorsi alle udienze, gli angelus, le visite alle parrocchie. Per rispondere alla domanda che pone lo stesso Papa: «Conoscete davvero Gesù? Sapreste realmente dire chi è?
Lo avete presente nelle vostre anime?». Per mettersi così alla sequela
di Cristo. «La fede», ci ricordano le parole di Montini, «cioè la
misteriosa conoscenza di Gesù, l'avremo con la fortuna di poterlo
ascoltare. Ce lo ricorda il Vangelo: "Ipsum audite", Lui dovete
ascoltare». Ascoltare e amare: «Chi lo ama lo conoscerà nella maniera più valida».