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venerdì 11 ottobre 2024
 
 

La Parola, sale della terra

12/05/2010  Il Papa a Lisbona. Nella città in festa Benedetto XVI chiede di non dimenticare il Vangelo, anche se nella Chiesa ci sono figli riottosi e ribelli.

Gli hanno regalato anche la maglia del Benfica che appena domenica ha conquistato lo scudetto. A Lisbona si dice che si è "benfiquista" come si è cattolici. Le identità insomma sono automatiche. Così Ruy Costa e Nuno Gomes, prima della Messa celebrata nella Piazza del Commercio sulla riva del Tago, hanno donato al Papa la maglia rossa della squadra della capitale.
 
La prima giornata di Benedetto XVI è finita con i giovani che cantavano sotto la nunziatura apostolica e il Papa che si affaccia per ringraziarli, ma anche per chiedere a loro di "lasciarmi andare a dormire, altrimenti la notta non sarebbe buona e ci aspetta il giorno di domani". Sorride e saluta i ragazzi con le magliette blu che hanno scritto sulla schiena "Obrigado Bento XVI", grazie Benedetto XVI.

Il Papa all’aeroporto, appena arrivato da Roma, ha parlato subito di Fatima, spiegando che la Vergine è venuta a ricordare ad "una umanità fredda di amore senza speranza nella salvezza" che il Vangelo è "sorgente di speranza". E poi ha aggiunto che da una visione "sapiente sulla vita e sul mondo" deriva "il giusto ordinamento della società". La città lo ha accolto con calore, ali di folla lungo le strade, la piazza della Messa gremita da circa 150 mila persone, le salve di cannone davanti al Monastejro dos Jeronimos, che viene utilizzato dal cerimoniale portoghese per l’accoglienza dei capi di Stato, dove è stato firmato anche il nuovo "Trattato di Lisbona" dell’Unione Europea il 13 dicembre 2007.
 
Nell’omelia della Messa sotto un magnifico sky line con il cielo azzurro contrappuntato dalle nubi, ha continuato la riflessione sulla Chiesa cominciata in aereo alla partenza da Roma. Ha detto che nella Chiesa non mancano figli "riottosi e perfino ribelli", ma è nei "santi" che la Chiesa riconosce i "propri tratti caratteristici". Invece troppo spesso si dà "per scontata" che la "fede ci sia". Poi ha denunciato che molte volte si è messa una "fiducia forse eccessiva" nelle "strutture e nei programmi ecclesiali" e nella "distribuzione di poteri e funzioni". E alla fine ha domandato: "Cosa accadrà se il sale diventa insipido?". Il Papa-teologo, in un Portogallo sempre meno cattolico, dove si dichiara cattolico il 90 per cento della popolazione solo perché una volta all’anno va in pellegrinaggio a Fatima, ma dove la pratica religiosa a Lisbona sfiora appena il 13 per cento, ha posto ancora la questione essenziale di Dio e della Parola del Vangelo. Alla fine della Messa infatti ha esortato: "Imparate ad ascoltare la sua Parola e anche a riconoscerlo nei poveri".

Alberto Bobbio

 
 
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