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lunedì 07 ottobre 2024
 
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IL PAPA A CASERTA: DITE NO AL MALE, NON LASCIATEVI RUBARE LA SPERANZA

26/07/2014  "Credere al primato di Dio significa avere il coraggio di dire no al male, alla violenza, alle sopraffazioni, per vivere una vita al servizio degli altri e in favore della legalità e del bene comune”, ha detto Francesco davanti a 200 mila persone.

L’elicottero bianco sorvola la provincia di Caserta. Una volta si chiamava “terra di lavoro”, ma ora è la “terra dei fuochi”. Il sostituto alla Segretaria di Stato mons. Angelo Becciu racconta la storia a Bergoglio e mostra il disastro dall’elicottero. Il Papa ascolta preoccupato e dice: “E’ terribile. E’ terribile che una terra così bella venga rovinata”.

Lo aspettano in duecentomila davanti alla Reggia di Caserta. Prima incontra e saluta uno per uno i 123 sacerdoti della diocesi nei saloni della Reggia. Poi entra nella cappella palatina e per un’ora risponde alle loro domande, temi ecclesiali sul ruolo del sacerdote e della Chiesa locale. Indica due concetti sui quali riflettere: la creatività pastorale e la vicinanza alla gente, il dialogo con tutti, soprattutto con quelli che sono più lontani come stile del prete. Spiega che non si può scartare a priori ciò che pensano e dicono gli altri.

Prima di uscire sorride e si scusa per aver creato un po’ di scompiglio con la doppia visita a Caserta oggi e lunedì per incontrare il suo amico pastore della Chiesa protestante di qui. L’altare sulla piazza Carlo III ha la stessa tavoglia usata da Karol Wojtyla quando venne a Caserta il 23 maggio 1992 e accanto c’è una formella con una croce e la firma di Giovanni Paolo II. Il vescovo di Caserta mons. Giovanni D’Alise ricorda i tormenti di quella che una volta era la “Campania felix” e oggi invece “è attaccata da più parti, sventrata e fatta deposito di rifiuti particolari provenienti dall’Italia e dall’Europa, che causano morti e disagi”. Denuncia “criminalità e corruzione”, ma sottolinea il fatto che la “popolazione non si abbatte” e non “demorde”, ma “ha un grande desiderio di essere protagonista di una ripresa, soprattutto spirituale, sotto la guida del Papa”.

Bergoglio nell’omelia spiega che il Regno di Dio è capace di cambiare il mondo, che Gesù è una presenza che invita ad accogliere tutti compresi “lo straniero e l’immigrato”. Credere al primato di Dio, spiega, significa “avere il coraggio di dire no al male, alla violenza, alle sopraffazioni, per vivere una vita al servizio degli altri e in favore della legalità e del bene comune”. Chiede di rispettare “la vita e la salute” anche “rispettando l’ambiente e la natura”: “So che voi soffrite per queste cose”.

Rivela che appena sceso dall’elicottero una persona si è avvicinata e gli ha chiesto di darci la speranza: “Io non posso darvi la speranza, ma vi posso dire che dove c’è Gesù c’è la speranza e noi dobbiamo impegnarci a salvaguardare l’ambiente e la natura”. Definisce “bella la terra” e sottolinea che richiede di essere “tutelata e preservata”, ma occorre anche “dire no ad ogni forma di corruzione e di illegalità”.

Termina con un accenno alla festa patronale di Sant’Anna, patrona di Caserta: “A me piace chiamarla la nonna di Gesù”. Ma anche con una parola che invita a “vivere la festa patronale libera da ogni condizionamento, espressione pura della vita di un popolo”. La frase ricorda le polemiche in Calabria sulle processioni e le feste patronali. Bergoglio non ne fa riferimento, ma indica come comportarsi. Al termine ripete ancora: “Abbiate speranza, la speranza non delude, non lasciatevi rubare la speranza”

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L'omelia nella piazza gremita: «No al male e alla violenza»
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