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venerdì 20 settembre 2024
 
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Papa Francesco ai giovani: "Abbiate un cuore libero"

13/07/2015  Il Papa riparte per l'Italia dopo l'incontro con oltre 200 mila giovani lungo le rive del fiume Costanera, in Paraguay. A loro raccomanda di avere un cuore libero, di mettersi al servizio, di nutrire speranza e lottare per il cambiamento.

Una festa, quella che i giovani hano preparato per papa Francesco prima che ripartisse per l'Italia. Un'ora di coloquio con tre testimonianze e le risposte del Papa. Che consegna il discorso scritto e va incontro alle domande dei giovani.
Alla folla di oltre 200 mila giovani che si sono snodati lungo il fiume Costanera, il Papa raccomanda di avere un cuore libero. «Orlando mi ha chiesto di pregare per questo», confessa all'inizio del discorso interamente a braccio. «La libertà bisogna saperla riceverla, ci sono tanti lacci la mancanza di mezzi, la dipendenza dalla droghe, la tristezza, tutte queste cose ci tolgono la libertà. Dobbiamo avere il cuore libero che possa dire quello che sente, quello che pensa e che possa fare quello che dice e quello che sente. Questo è quello che chiederemo tutti insieme, questa benedizione che Orlando ha chiesto».
Il Papa prega: «Signore Gesù dammi un cuore libero che non sia schiavo di tutti gli inganni del mondo, che non sia schiavo delle comodità, degli inganni, che non sia schiavo di una bella vita, schiavo dei vizi, che non sia schiavo di una falsa libertà che è fare quello che mi piace in ogni momento». E ringrazia di nuovo Orlando chiedendo i giovani di chiedere, tutti i giorni, la grazia di un cuore libero.
Papa Francesco è in piena sintonia con i giovani che lo ascoltano e dialogano con lui.
Riprende le parole di Liz, che ha raccontato di come accudisce la mamma e la nonna non più autosufficienti. .E lascia ai giovani un secondo impegno .quello del servizio. E del servizio con gioia, con amore. «Liz ci insegna che non dobbiamo essere come Ponzio Pilato, lavarci le mani. Liz avrebbe potuto mettere sua mamma e sua nonnain qualche ospizio e invece si è convertita in una serva della mamma e della nonna e l’ha fatto con affetto. E lei diceva che si sono invertiti i ruoli, lei ha finito per essere la mamma di sua mamma lei ha bruciato la sua vita finora servendo sua mamma e sua nonna». Le hanno dato sostegno una zia e il gruppo parrocchiale «e questa si chiama solidarietà. E lei ha trovato lì una consolazione per il suo cuore stanco. Adesso, a 25 anni, ha la grazia che Orlando ci ha chiesto di chiedere: un cuore libero. Lì c’è il quarto comandamento: onora tuo padre e tua madre. Liz ci dimostra che la sua vita la brucia nel servizio a sua madre, è un grado altissimo di amore, una testimonianza».
Il Papa ripete ancora: «Primo un cuore libero, secondo un cuore per amare».
Infine la testimonianza di Emanuel, che ha raccontato la sua vita di sfruttamento e maltrattamento, di solitudine: «Ma invece di uscire a fare delle cose divertenti, a rubare o a fare cose cattive  è andato a lavorare, invece che uscire a vendicarsi della vita, Emanuel ha detto una frase bella: "sono riuscito ad andare avanti"».
Il Papa chiede ai giovani di ringraziare per quello che hanno e di pregare perché il Signore salvi queste bambine e questi bambini che sono sfruttati e maltrattati.
E quindi, riepiloga le parole, una dietro l'altra: «Libertà del cuore, come ci ha detto Orlando; servizio e solidarietà, Liz; e speranza, lavoro, lottare per la vita, andare avanti come ci diceva Emanuel».
Bisogna lottare, farsi sentire, un chiasso oragnizzato epr non distruggere, dice il Papa ricordando che un sacerdote gli ha rimproverato di dire ai giovani di far chiasso, ma poi «le conseguenze dobbiamo gestirle noi».
Ma bisogna farsi sentire: «Non vogliamod dei giovani debolucci, che vivono stanchi, con la faccia annoiata, che sono né sì né no, vogliamo giovani con speranza e con fortezza perché conoscono Gesù e conoscono Dio, perché hanno un cuore libero, solidarietà, lavoro, speranza, sforzo, conoscere Gesù, conoscere Dio e fortezza». E il Papa chiede alla folla: «Un giovane che vive così ha la vita divisa? Sarà triste? È questo il cammino. Però per questo occorre sacrificio, occorre andare contro corrente, le beatitudini sono il disegno di Gesù su di noi, questo disegno contro corrente. Gesù che dice "beati i poveri in spirito", non dice "beati i ricchi che accumulano soldi, quelli che se la passano bene", dice "beati coloro che hanno la capacità di affliggersi per i dolori degli altri». E invita i giovani a leggere e meditare le beatitudini: «vi faranno bene». Chiedendo a Gesù: «Insegnaci a sognare, dacci la fortezza, daci un cuore libero, dacci una speranza, dacci l’amore, insegnaci a servire» e anche la grazia di far conoscere Dio ai giovani che ancora non lo hanno nella loro vita.
Il Papa lascia il Paraguay con la scia di telefonini che si illuminano per salutarlo, con la folla che blocca la macchina più volte, con il calore della "sua" America Latina che vorrebe rivederlo presto anche in Argentina.

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Il Papa in Paraguay: fede, felicità e fango
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