Città del Vaticano, 8 dicembre 2015: piazza San Pietro gremita per la Messa che ha inaugurato l'Anno Santo della misericordia. Foto Reuters.
Controlli
di sicurezza a tappeto. Piazza San Pietro blindata per l’apertura
del Giubileo.
Alla cerimonia presenti sia il presidente della Repubblica Sergio
Mattarella che il premier Matteo Renzi.
La pioggia e la paura non riescono a tenere lontani i fedeli dalla
Basilica e la piazza si riempie di fedeli.
Papa
Francesco
ha celebrato Messa, nell’anniversario della chiusura del concilio
Vaticano II (dichiarato ufficialmente finito da Paolo VI l'8 dicembre
1965, un mercoledì), e ne ha evocato lo spirito. Quello del buon
samaritano, ha spiegato Bergoglio, «come ricordò il beato Paolo VI a
conclusione del Concilio. Attraversare
oggi la Porta Santa ci impegni a fare nostra la misericordia del buon
samaritano».
Prima della celebrazione la lettura di alcuni brani delle quattro
costituzioni conciliari (Dei verbum, Lumen gentium, Sacrosanctum
concilium e Gaudium et spes) e due brani di Unitatis redintegratio e
Dignitatis humanae, rispettivamente sull’ecumenismo e sulla libertà
religiosa, due dei pilastri su cui insiste il pontificato di
Francesco.
Papa
Francesco ha parlato dell'apertura della Porta Santa ricordando un'altra
porta che il concilio Vaticano spalancò 50 anni fa: la porta verso
il mondo, per portare a tutti la misericordia di Dio. Bergoglio ha ricordato il «primato della grazia», la «misericordia
che viene prima del giudizio», la «gioia che viene dall'amore».
«La pienezza della grazia è
in grado di trasformare il cuore, e lo rende capace di compiere un
atto talmente grande da cambiare la storia dell’umanità. La festa
dell’Immacolata Concezione esprime la grandezza dell’amore di
Dio. Egli non
solo è Colui che perdona il peccato, ma in Maria giunge fino a
prevenire la colpa originaria,
che ogni uomo porta con sé entrando in questo mondo. E’ l’amore
di Dio che previene, che anticipa e che salva», ha spiegato il Papa.
E
se è vero che c'è sempre la tentazione del peccato, è anche vero
che questo è comprensibile solo «alla luce dell’amore che
perdona. Se tutto
rimanesse relegato al peccato saremmo i più disperati tra le
creature, mentre
la promessa della vittoria dell’amore di Cristo rinchiude tutto
nella misericordia del Padre». Per questo, entrare attraverso la
Porta Santa, in questo anno, potrà aiutare a «crescere nella
convinzione della misericordia». Si fa torto a Dio «e alla sua
grazia quando si afferma anzitutto che i peccati sono puniti dal suo
giudizio, senza anteporre invece che sono perdonati dalla sua
misericordia», ha detto Jorge Mario Bergoglio. Che ha invitato tutti a lasciare
ogni forma di paura e di timore perché questo «non si
addice a chi è amato».
Il
Papa ha spronato a riprendere la
spiritualità del Concilio,
la spinta missionaria, la capacità di incontro con gli uomini del
nostro tempo. Sulle orme del Vaticano II che fu «un
incontro segnato dalla forza dello Spirito che spingeva la sua Chiesa
ad uscire dalle secche che per molti anni l’avevano rinchiusa in sé
stessa, per
riprendere con entusiasmo il cammino missionario», «per andare
incontro ad ogni uomo là dove vive: nella sua città, nella sua
casa, nel luogo di lavoro», perché «dovunque c’è una persona,
là la Chiesa è chiamata a raggiungerla per portare la gioia del
Vangelo».