Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 09 settembre 2024
 
 

Papa Francesco: incontrare Gesù nelle "piaghe" della vita quotidiana

03/07/2013  Le riflessioni di papa Francesco durante l'omelia della S.Messa quotidiana in Santa Marta.

Per incontrare Dio è necessario piegarsi sulle piaghe dei poveri e esse si trovano facendo opere di misericordia. Papa Francesco, a quattro giorni dalla sua partenza per Lampedusa e a due giorni dalla pubblicazione della “Lumen fidei”, offre una grande lezione e  spiega nell’omelia della Messa di Santa Marta cosa sono queste opere.

Usa parole severe e sicuramente sorprendenti: “Nella storia della Chiesa ci sono stati alcuni sbagli nel cammino verso Dio. Alcuni hanno creduto che il Dio dei cristiani noi possiamo trovarlo attraverso il cammino della meditazione: quello è pericoloso. Quanti si perdono in quel cammino e non arrivano. Arrivano sì, forse, alla conoscenza di Dio, ma non di Gesù Cristo, Figlio di Dio, seconda persona della Trinità. A quello non ci arrivano. E’ il cammino degli gnostici. Sono buoni, lavorano, ma quello non è il cammino giusto. E’ molto complicato e non ti porta a buon porto”.

Commentava la lettura del Vangelo in cui san Tommaso non crede alla resurrezione e chiede di mettere le mani nelle piaghe di Cristo. Così Bergoglio ha colto l’occasione per spiegare cosa sono oggi quelle piaghe. Poi ha proseguito: “Altri hanno pensato che per arrivare a Dio dobbiamo essere noi mortificati, austeri, scegliere la strada della penitenza, il digiuno. E neppure questi arrivano al Dio vivo, a Gesù Cristo vivo. Sono i pelagiani, che credono che con il loro sforzo possono arrivare”. Invece, prosegue il Papa, Gesù dice che per incontrarlo bisogno trovare le sue piaghe: “E le piaghe di Gesù le trovi facendo le opere di misericordia, dando al corpo, al corpo e anche all’anima, ma al corpo, del tuo fratello piagato, perché ha fame, perché ha sete, perché è nudo, perché è umiliato, perché è schiavo, perché è in carcere, perché è in ospedale. Quelle sono le piaghe di Gesù oggi e Gesù ci chiede di fare un atto di fede a lui, ma tramite queste piaghe”.

 Poi ha ripreso una concetto caro a Benedetto XVI e ha spiegato che non basta fare una “fondazione” per aiutare i poveri, altrimenti si è solo “filantropici”. Invece bisogna toccare le piaghe di Gesù perché è solo così che possiamo cambiare la vita: Esattamente come è accaduto a San Tommaso e a Francesco quando ha abbracciato il lebbroso.

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo