Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 24 aprile 2025
 
CANONIZZAZIONI
 

Il Papa: «Non potere, ma servizio, nell'esempio dei santi»

18/10/2015  Bergoglio proclama quattro nuovi santi, tra cui i genitori di santa Teresa di Lisieux. Francesco ribadisce che bisogno servire con carità e umanità. E che, nella Chiesa, non bisogna mai rivendicare posti d'onore.

Città del Vaticano, domenica 18 ottobre 2015: papa Francesco durante la proclamazione di quattro nuovi santi, tra cui la mamma e il papà di santa Teresina di Lisieux. Foto Ansa. In alto: un momento della cerimonia con l'arazzo raffigurante Luis e Zelie Martin, genitori di santa Teresa del Bambin Gesù, più nota come santa Teresina. Foto Reuters.
Città del Vaticano, domenica 18 ottobre 2015: papa Francesco durante la proclamazione di quattro nuovi santi, tra cui la mamma e il papà di santa Teresina di Lisieux. Foto Ansa. In alto: un momento della cerimonia con l'arazzo raffigurante Luis e Zelie Martin, genitori di santa Teresa del Bambin Gesù, più nota come santa Teresina. Foto Reuters.

Il Papa torna sulla questione del potere e del servizio nel giorno della canonizzazione dei genitori di Santa Teresa di Lisieux e di Vincenzo Grossi, sacerdote diocesano, fondatore dell’Istituto delle Figlie dell’Oratorio e di Maria dell’Immacolata Concezione, religiosa, superiora generale della Congregazione delle Sorelle della Compagnia della Croce. Spiega che “c’è incompatibilità tra un modo di concepire il potere secondo criteri mondani e l’umile servizio che dovrebbe caratterizzare l’autorità secondo l’insegnamento e l’esempio di Gesù”, e che i santi proclamati oggi “hanno costantemente servito con umiltà e carità straordinarie i fratelli, imitando così il divino Maestro”. Bergoglio ha tratteggiato la figura di quello che nella Bibbia Isaia chiama il servo di Jahwé: “Un personaggio che non vanta genealogie illustri, è disprezzato, evitato da tutti, esperto del soffrire. Uno a cui non attribuiscono imprese grandiose, né celebri discorsi, ma che porta a compimento il piano di Dio attraverso una presenza umile e silenziosa e attraverso il proprio patire. La sua missione, infatti, si realizza mediante la sofferenza, che gli permette di comprendere i sofferenti, di portare il fardello delle colpe altrui e di espiarle” E qui il papa spiega che in questo modo ha riscattato l’umanità. Il punto centrale è essere servi e non “rivendicare posti d’onore secondo una visione gerarchica”. E’ Gesù che dà “lo scossone” alle convinzioni dei discepoli che invece al proprio ruolo ci tenevano: “ Di fronte a gente che briga per ottenere il potere e il successo, i discepoli sono chiamati a fare il contrario. Pertanto li ammonisce: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore”.

Il papa sottolinea che con queste parole viene indicato “il servizio quale stile dell’autorità nella comunità cristiana”: “Chi serve gli altri ed è realmente senza prestigio esercita la vera autorità nella Chiesa. Gesù ci invita a cambiare mentalità e passare dalla bramosia del potere alla gioia di scomparire e servire; a sradicare l’istinto del dominio sugli altri ed esercitare la virtù dell’umiltà”. Infatti c’è “incompatibilità” tra “onori, successo, fama, trionfi terreni e la logica di Cristo crocifisso”: “ La sua gloria non è quella dell’ambizione o della sete di dominio, ma è la gloria di amare gli uomini, assumere e condividere la loro debolezza e offrire loro la grazia che risana”. Bergoglio riprende il ragionamento proposto durante la commemorazione dei 50 anni del Sinodo e sottolinea di nuovo che tutto il popolo di Dio, laici e sacerdoti devono diventare “canali” della carità e dell’amore, “specialmente verso quanti sono nel dolore, nell’angoscia, nello scoraggiamento e nella solitudine”. L’esempio che indica sono i santi appena proclamati che hanno “ servito con umiltà e carità straordinarie i fratelli”. San Vincenzo Grossi “divenne buon samaritano per i più bisognosi”; Santa Maria dell’Immacolata Concezione “visse in prima persona con grande umiltà il servizio agli ultimi, con una attenzione particolare ai figli dei poveri e agli ammalati”; i coniugi Ludovico Martin e Maria Azelia Guérin “hanno vissuto il servizio cristiano nella famiglia, costruendo giorno per giorno un ambiente pieno di fede e di amore; e in questo clima sono germogliate le vocazioni delle figlie, tra cui santa Teresa di Gesù Bambino”.  

Multimedia
Il Papa canonizza quattro nuovi santi, le immagini più belle
Correlati
Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo