Parole così forti non le aveva mai usate, segno che la preoccupazione è molto grande. Ma Benedetto XVI non ha assolutamente intenzione di smettere di fare pulizia della sporcizia nella Chiesa e domani chiederà anche l’aiuto della Madonna di Fatima. Questa mattina volando da Roma a Lisbona, dove ha cominciato il suo 15° viaggio all’estero, ai giornalisti a bordo dell’aereo ha detto che oggi "la più grande persecuzione alla Chiesa non viene dai nemici di fuori, ma nasce del peccato nella Chiesa".
I giornalisti gli avevano chiesto se è possibile inquadrare nella visione del Terzo Segreto anche le sofferenze attuali della Chiesa legate alla vicenda degli abusi sessuali sui minori. Quando dieci anni fa l’allora cardinale Ratzinger aveva presentato il testo del Terzo Segreto di Fatima aveva osservato che non si trattava solo di sofferenze fisiche, ma che si potevano intuire nella visione raccontata da suor Lucia, altre passioni per la Chiesa. Volando verso il Portogallo lo ha spiegato sottolineando ch le sofferenze riguardano tutta la Chiesa e non solo la persona del Papa.
Il riferimento allo scandalo della pedofilia è diretto. Benedetto XVI dice in pratica che la Chiesa sta soffrendo in "modo veramente terrificante", ha bisogno di "rimparare la pentitenza", di "accettare la purificazione", di "imparare il perdono", ma anche la "necessità della giustizia". E poi aggiunge che "il perdono non sostituisce la giustizia". Sono poche parole, che inchiodano responsabilità e indicano una via di uscita dallo scandalo. La strada è quella indicata nella Lettera ai cattolici irlandesi.
Ma ciò che c’è di nuovo è la convizione del Papa che questa situazione è "terrificante" perché nasce dentro la Chiesa, perché è proprio lì che il Vangelo è stato disatteso. Benedetto XVI ha l’impressione di avere di fronte una Chiesa smarrita, che deve "re-imparare" tutto da capo. Le parole in volo verso Lisbona sono pesantissime e devono fare riflettere tutti. Con esse il Papa ha sgombrato le polemiche dei giorni scorsi, cardinali contro cardinali, tentativi di sminuire e attribuire la colpa ai media.