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venerdì 23 maggio 2025
 
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Paravati, il vescovo conferma l'Assemblea dei cenacoli di Natuzza Evolo

19/04/2018  La repica di monsignor Luigi Renzo alla Fondazione

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea

 

La notizia diffusa in questi giorni sulla stampa locale che mons. Luigi Renzo, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, abbia vietato di tenere a Paravati l'Assemblea dei Cenacoli di Natuzza il prossimo 13 maggio è priva di fondamento ed è assolutamente falsa, tesa solo a creare confusione senza motivo. Non solo la celebrazione è confermata, ma il vescovo, proprio per organizzare concretamente l'Assemblea, ha incontrato i parroci delle parrocchie della diocesi dove operano i Cenacoli e, per lo stesso motivo, d'intesa con i vescovi calabresi, ha convocato per i prossimi giorni a Lamezia tutti i coordinatori e responsabili dei Cenacoli della Regione. Chi ha interesse a mettere in giro che mons. Renzo ha annullato l'Assemblea?

Trattandosi, ovviamente, di una celebrazione liturgica (processione e Messa), il vescovo non poteva autorizzare la Fondazione, come viene lamentato, ad organizzare l'evento autonomamente dalla parrocchia. Del resto non era così anche nel passato? Solo perchè prima parroco e presidente della Fondazione coincidevano, la processione e la celebrazione liturgica era di competenza del sodalizio? Non sono così le regole nè canoniche, nè diocesane.

 A parte questo, non si deve dimenticare che, con decreto vescovile del 1° agosto 2017, alla Fondazione è stata già revocata la qualifica di "Religione e culto". Circa poi il mancato incontro di mons. Renzo con i nuovi membri del consiglio di amministrazione e dei revisori dei conti, c'è da rilevare che si tratta di organismi eletti illegittimamente dall'assemblea del 10 marzo scorso, che il vescovo aveva sospeso con un suo decreto canonico. Quanto è avvenuto è di conseguenza nullo ed illegittimo, avendo il vescovo, per la legge civile n. 222/85, la responsabilità ed il dovere di vigilare  sulla retta conduzione della Fondazione.

In questa situazione di illegittimità, con quali interlocutori canonicamente riconosciuti il vescovo avrebbe dovuto proficuamente dialogare? Con chi da due anni e mezzo, con la scusa che lo  Statuto è "immutabile" e intoccabile perchè consegnato direttamente a Natuzza dalla Madonna, si è rifiutato e si rifiuta di prendere in considerazione le due/tre modifiche a quello Statuto, richieste tra l'altro dalle nuove normative della Chiesa, per regolamentare il rapporto istituzionale tra Fondazione e Diocesi? O con chi negli ultimi mesi ha operato nella piena illegittimità disobbedendo in tutti i modi e nei fatti alle sollecitazioni del vescovo? O ancora con chi lo scorso 6 aprile ha chiesto di "riavviare il dialogo interrotto sulle problematiche inerenti eventuali modifiche e/o integrazioni allo Statuto", ignorando che il vescovo in precedenza aveva ribadito che il dialogo poteva riprendere non partendo da zero, ma da quanto già il CdA aveva approvato a maggioranza il 25 agosto 2017, approvazione poi riconfermata il successivo 13 settembre?

Se gli amici della Fondazione hanno veramente a cuore ed amano Natuzza ed il futuro della sua opera, si mettano come nel passato a disposizione della parrocchia. Se la preoccupazione è la raccolta delle offerte, stiano tranquilli perchè, come è stato già consentito nelle precedenti celebrazioni, la Fondazione potrà trattenere le offerte raccolte in quella giornata da destinare al pagamento del mutuo della chiesa.

Si spera che queste precisazioni servano finalmente a chiarire la posizione del Vescovo e della Diocesi e a smetterla di creare allarme tra i Cenacoli di Preghiera a cui va il più alto riconoscimento per l'abnegazione ed i sacrifici con cui stanno collaborando per la buona realizzazione e prosecuzione dell'opera.

 

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