Anne hidalgo, candidata socialista, in un bistro di Parigi (Reuters).
Non si sa se sarà di sinistra o di destra, ma una cosa è certa: per la prima volta nella tormentata storia della Ville Lumière il nuovo sindaco di Parigi sarà una donna. Nelle elezioni amministrative che si disputeranno in due turni, domenica 23 e domenica 30 marzo, sono in gioco le poltrone dei sindaci e dei consiglieri municipali delle decine di migliaia di comuni in cui è suddivisa la Francia: in Italia sono un po’ più di 8.000 e vorrebbero ridurli a 6.000, ma in Francia sono ben 36.800 e guai a chi li tocca.
Per questa consultazione elettorale, la prima dopo la vittoria del socialista François Hollande nelle presidenziali di due anni fa, tutti gli sguardi sono puntati sulla capitale francese dove sono due donne che si contendono l’Hôtel de Ville (lo storico palazzo del municipio).
A sinistra Anne Hidalgo, 54 anni, dal 2001 prima vice del sindaco uscente, il socialista Bertrand Delanoë: nata in Spagna ma arrivata in Francia con i genitori all’età di 2 anni, è stata ispettrice del lavoro prima di entrare in politica. Come si addice alle sue origini spagnole, ha i capelli neri e gli occhi scurissimi.
A destra Nathalie Kosciusko-Morizet (detta NKM), 41 anni, diplomata delle “grandes écoles” dove vengono formate le élites della Francia. Discende da una famiglia nobile con lontane origini polacche: suo nonno Jacques Kosciusko-Morizet, morto nel 1974, era stato collaboratore del generale De Gaulle e ambasciatore francese presso le Nazioni Unite. Nonostante la giovane étà, NKM (diventare la sigla di sé stessi è in Francia il massimo del riconoscimento pubblico) ha alle spalle un notevole percorso politico. Collaboratrice del primo ministro Raffarin sotto la presidenza di Chirac, vicesegretaria del partito UMP (centrodestra), portavoce di Nicolas Sarkozy nella vittoriosa campagna presidenziale del 2007, è poi stata ministra dell’Ecologia e per 5 anni sindaco di Longjumeau (periferia di Parigi).
Fisicamente, NKM è l’antitesi di Anne Hidalgo: alta, elegante, capigliatura biondo-veneziana, carnagione pallida, quasi diafana, sembra uscita da un dipinto di un pittore preraffaellita.
Nei programmi delle due candidate si trova un po’ di tutto . La proposta più spettacolare di NKM è la distruzione della Tour Montparnasse, il brutto grattacielo costruito negli anni Sessanta che secondo molti parigini ha sfigurato il volto della Ville Lumière.
Propone anche di nascondere sotto lastroni di cemento alcuni tratti del “périphérique” (il raccordo anulare) per costruirvi migliaia di alloggi di cui Parigi ha crudelmente bisogno. Promette che si batterà per migliorare la qualità della vita dei parigini: più sicurezza, più trasporti pubblici, orari del metrò prolungati fino alle 3 del mattino.
In parole povere vorrebbe offrire ai giovani oggi attirati da Londra, New York o Berlino più motivi per restare a Parigi. NKM si sforza di proiettare un’immagine di “bobo”: il termine è la contrazione di “bourgeois bohème”, borghese bohémien, e fu inventato nel 2000 da David Brooks editorialista del New York Times. Il “bobo” parigino è una persona con un titolo di studio superiore alla media, come il suo reddito. E’ un po’ snob, segue la moda, abita nei quartieri un tempo popolari o addirittura proletari (come i dintorni di Place de la Bastille) ma oggi riabilitati.
Il problema di NKM è che i “bobo” sembrano più sedotti dalla sua rivale socialista che non da lei. Anne Hidalgo, che si sforza di prendere le distanze dall’ideologia socialista (ha preso le distanze prima da Mitterrand e recentemente anche da François Hollande) punta in primo luogo sull’ecologia. E’ favorevole al progetto della “Grande Parigi” destinato a integrare più strettamente il centro (ormai colonizzato quasi esclusivamente dai ceti alti e medio-alti) e le squallide “banlieues” (periferie). Il suo progetto più clamoroso riguarda la celebre Avenue Foch, il viale che ai tempi di Marcel Proust era la passeggiata elegante di Parigi, con le nobildonne in carrozza e i gentiluomini a cavallo. Anne Hidalgo ha promesso che, se sarà eletta, trasformerà il viale (oggi invaso alle auto e dalle moto) in una zona pedonale.
Alla vigilia delle elezioni amministrative, i sondaggi danno Anne Hidalgo leggermente in vantaggio. Ma NKM non ha detto l’ultima parola: conta di approfittare del fenomeno di rigetto dei socialisti che cresce in tutta la Francia, e del catastrofico calo di popolarità del presidente Hollande e del governo. A suo svantaggio, tuttavia, i guai giudiziari in cui è sono incappati l’ex presidente Nicolas Sarkozy e alcuni fra i più importanti dirigenti del partito Ump. Guai che alimentano il populismo, la demagogia, e il rigetto dell’insieme della classe politica all’insegna dello slogan “tous pourris” (tutti marci) che va ripetendo la leader dell’estrema destra Marine Le Pen.
L’immagine negativa di Sarkozy e del suo partito potrebbe contribuire a limitare la batosta annunciata alla quale sembra andare incontro il partito socialista, che rischia di perdere centinaia e centinaia di municipi. Certo che se il PS riuscisse a conservare Parigi e a conquistare Marsiglia, la batosta sarebbe meno cocente.
Ma per molti, moltissimi osservatori e politologi, il vero vincitore delle imminenti consultazioni elettorali rischia di essere il Fronte nazionale di Marine le Pen. Più che nelle amministrative (dove si vota con il sistema uninominale e ballottaggio) il partito di Marine dovrebbe affermarsi nelle europee di maggio (nelle quali si vota con il sistema proporzionale). I sondaggi prevedono che nelle europee il Fronte Nazionale rastrellerà dal 20 al 25 % dei voti , scavalcherà sia il PS che l’UMP e diventerà di fatto il primo partito di Francia.
Insomma, il “duello in rosa” che si disputa a Parigi tra Anne Hidalgo e Nathalie Kosciusko-Morizet, e sul quale sono puntati i riflettori dei media, è un po’ come l’albero che nasconde la foresta. Un foresta ovviamente “nera”, come il colore dell’estrema destra.