Park Geun-hye, la presidentessa della Corea del Sud, ha
accolto papa Francesco a Seoul alla vigilia di un anniversario doloroso della
sua vita. Quaranta anni fa, il 15 agosto del 1974, infatti, fu assassinata sua
madre, moglie dell'allora presidente sudcoreano Park Chung-hee. La donna, Yuk
Young-soo, fu uccisa da un simpatizzante nordcoreano di origine giapponese
all'interno del Teatro Nazionale di Seoul, durante la cerimonia per il giorno
dell'indipendenza. L'assassino intendeva uccidere il presidente, ma sbagliò il
bersaglio e colpì la first lady. Colpita alla testa, la donna fu portata in
ospedale e morì dopo un lungo ed inutile intervento chirurgico. L'omicida fu
impiccato in carcere quattro mesi dopo.
Persa la madre, Park Chung-hee, a 22 anni, viene investita
del ruolo di first lady e tocca a lei intrattenere le moglie dei capi di stato
in visita dal padre. Nell'ottobre del 1979 una nuova tragedia. Park Geun-hye
perde il padre, ancora in carica come presidente. L'uomo viene assassinato dal
capo dei servizi segreti durante una cena nel palazzo presidenziale. Insieme con il
presidente muoiono anche il suo autista e quattro guardie del corpo.
A 27 anni, segnata da questi due tremendi lutti, Park
Geun-hye decide comunque, dopo la laurea in ingegneria, di impegnarsi in
politica. Nel 1998 si candida al Parlamento, viene rieletta in varie
legislature. Nel 2007 tenta, senza fortuna, di candidarsi alla presidenza della
repubblica. Nel dicembre del 2011 assume la guida del partito conservatore
Saenuri.
Candidata alla presidenza della Corea del Sud, Park Geun-hye viene
eletta con il 51,6 per cento dei voti nel dicembre del 2012. E' entrata in
carica il 25 febbraio 2013 e la sua prima visita all'estero è stata da Obama,
alla Casa Bianca. Ai sudcoreani ha promesso una più equa distribuzione della
ricchezza, una riforma del sistema economico (dominato da grandi conglomerati
come Samsung e Hyundai), un impegno per la distensione con la Corea del Nord.
Oggi Park Geun-hye, che non si è mai sposata, è considerata dalla rivista
Forbes fra le 100 donne più potenti del mondo.