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lunedì 14 ottobre 2024
 
Buon senso
 

Perché clandestinità non è reato

02/04/2014  La decisione della Camera, che trasforma la clandestinità da reato a infrazione amministrativa, dà ragione alla campagna di Famiglia Cristiana.

Un gruppo di migranti (Reuters).
Un gruppo di migranti (Reuters).

Allora Famiglia Cristiana aveva ragione. Il voto con cui il Senato ha di fatto abolito il reato di clandestinità, trasformandolo in sanzione amministrativa, è una bella soddisfazione per chi, per primo il nostro giornale, si è a lungo battuto per arrivare a questo risultato. In sostanza: chi entrerà illegalmente in Italia (i cosiddetti "clandestini", anche se non c'era nulla di meno "clandestino" di sbarcare a Lampedusa sotto gli occhi dei sateloliti, dei radar, dei marinai e della Tv) non andrà automaticamente in galera. Verrà espulso, e spedito in carcere se lo farà di nuovo.

Per abolire il reato di clandestinità firmarono su questo sito quasi 10 mila persone, che ora dobbiamo ringraziare. Le ragioni, allora come oggi, erano e sono chiare e, in attesa del voto della Camera, vale la pena di ribadirle. Il reato di clandestinità è da eliminare perché:

1. non serve per contenere l'immigrazione illegale

2. anche senza il reato, ci sono regole precise (fermo, detenzione nei Cie, identificazione ed espulsione immediata) per trattare gli immigrati illegali

3. il reato di clandestinità ha aggravato la già grave situazione delle carceri italiane

4.
è disumano mettere in galera un migrante senza dargli la possibilità di dimostrare che ha diritto all'asilo umanitario o allo status di rifugiato

5. se il reato fosse stato in vigore altrove, milioni di nostri antenati sarebbero stati in prigione in Usa, Argentina, Brasile e nei molti altri Paesi dov'erano emigrati.

La decisione del Senato si basa, com'è evidente, su ragioni di principio e su ragioni di buon senso. Scusate, non dovremmo essere noi a dirlo ma... sono le nostre ragioni.

 
 
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