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martedì 20 maggio 2025
 
TEATRO
 

Parola alle parole: al Paolo Grassi la prossima stagione del Piccolo Teatro

06/06/2023  Claudio Longhi ha presentato la nuova stagione del teatro raccontando le iniziative messe in atto dall'istituzione milanese fuori e dentro lo storico edificio: «Vogliamo raggiungere una nuova frontiera di interlocutori».

Nella sede di Via Rovello, lo scorso mercoledì 24 maggio è stata presentata la stagione 2023/2024 del Piccolo Teatro. Poco prima di entrare nella sala del Teatro Grassi, dove si è tenuta la conferenza stampa, è stata allestita una biblioteca-installazione a cura di tutte le artiste e gli artisti che faranno parte della prossima stagione e che hanno selezionato per il teatro un libro che ha segnato, in qualche modo, il loro percorso teatrale: sono stati quindi raccolti 70 volumi, consultabili per i prossimi mesi nel foyer del teatro, che dettano la chiave di lettura dell’intero anno scenico: “Il corpo delle parole”.  

«Non idea astratta o concetto, dunque, ma flatus vocis» spiega Claudio Longhi (nella foto in alto), Direttore del Piccolo Teatro di Milano «respiro che accarezza e solletica, grido che scortica, riso che vezzeggia e sbeffeggia, gemito che scioglie e intenerisce. È una vera e propria “fisica delle parole” quella proposta col cartellone del Piccolo Teatro, per la stagione 2023/2024».

A presiedere la conferenza Salvatore Carrubba, al suo secondo e ultimo mandato come Presidente del Consiglio di Amministrazione del Piccolo, che tiene a sottolineare come il pubblico sia finalmente tornato a teatro, non solo quello storico, ma anche nuovi frammenti che permettono e permetteranno una ricostruzione e un ripensamento totale e necessario del fare teatro. A prendere la parola poi l’Assessore alla Cultura della Regione Lombardia, Francesca Caruso e il Segretario Generale della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, Elena Vasco, entrambe sottolineando il fondamentale impegno del Piccolo nel fondare un’istituzione “civica e civile” in grado di coinvolgere non solo Milano, ma tutti i territori circostanti, tanto da farsi interprete dei fenomeni socio-demografici in atto. Presente anche Claudia Sorlini, Vicepresidente di Fondazione Cariplo, che sostiene i progetti del Teatro da anni. 

L’obiettivo di quest’anno, infatti, è quello di rivolgersi non soltanto al pubblico di abbonati, ma a una “nuova frontiera di interlocutori” che non si accalcano in platea ma che incontrano il teatro fuori dalla scena, in strada, nei quartieri, in modo tale da ricostruire sinergicamente un’idea di comunità ormai sgretolata a causa della pandemia e aggravata dall’isolamento metropolitano. Si tratta delle iniziative IMMERSIONI. Laboratori di linguaggi performativi nei quartieri, Il teatro tiene banco o dei progetti europei Unlock the city!, Stages, Future Laboratory, Performing landscape. Oltre le produzioni e coproduzioni (27 di cui 15 prime nazionali), ci saranno anche 33 spettacoli ospiti, alcune collaborazioni e numerosi altri progetti dedicati anche a un pubblico in età scolare. Il discorso continua quindi sulla falsa riga delle scorse stagioni, ovvero sul tentare di capire quale direzione stia prendendo la ricerca teatrale contemporanea, mantenendo come consapevolezza il fatto che, come sottolineava Vasco, il teatro si fa interprete delle trasformazioni sociali e culturali del contesto in cui va ad agire.

Un tema che ben si confà anche con gli anniversari che cadono questo anno, a cui il teatro darà spazio e voce: il cinquantesimo dalla morte di Gadda, i 150 anni dalla morte di Manzoni, il centenario di Testori e Calvino, spunti per riflettere sul linguaggio, sulle idee e sulle domande rimaste intatte nel corso degli anni. 

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