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lunedì 10 febbraio 2025
 
 

Parola e parole, così cambia il modo di fare il Papa

19/09/2013 

Papa Francesco parla, twitta, telefona. Buona parte del suo successo dipende da questa relazione speciale con la gente. Ormai i suoi gesti e le sue parole sono diventate scelte di fondo e aspetto centrale del Pontificato. Bergoglio ha trasformato il modo di esercizio del ministero di vescovo di Roma, cioè del Papa. In questo mesi ha ridato credibilità ad una istituzione, la Chiesa, che rischiava di essere sbriciolata dopo gli scandali.

Parla e dappertutto mette al centro il Vangelo
. Non è un ingenuo. Ormai abbiamo capito che ha un suo ritmo nel dire e nel tacere, quando dire e quando tacere. Nell’intervista alle riviste dei Gesuiti dice tutto quello che ha in mente a pochi giorni dalla riunione degli otto cardinali incaricati di riformare la Curia. Premette l’interpretazione autentica, in quale modo detta la linea. Questo suo modo di operare rende tutti inquieti. Si sente dire in giro che questo Francesco è capace di tutto. La migliore analisi dello stile di Bergoglio è di Alberto Melloni: “Energia calma e incoercibile”.

Dice cose tanto normali, secondo lo spirito e la lettera del Vangelo, che diventano stranezze, financo anomalie. E ciò per due motivi. Ci siamo talmente abituati all’opacità e all’ambiguità che accompagna il ricoprire cariche pubbliche che Bergoglio ci meraviglia. In realtà lui è un esempio e il suo stile riscatta la carica pubblica di leader e trova su questo un apprezzamento diffuso e trasversale. Soprattutto per un motivo: Bergoglio è coerente con il Vangelo e con la propria storia personale. Il secondo motivo della meraviglia è che forse i credenti hanno circondato il messaggio di Gesù di lontananza dalla vita reale e così che lo fa riavvicinare è considerato per lo meno singolare. Ormai c’è chi lo critica apertamente e gli dà del demagogo, lo mette in guardia dall’esagerare.

La rete è piena di critiche dei più conservatori tra i cattolici. Dopo l’intervista alle riviste dei gesuiti sicuramente aumenteranno. Lo accusano di accarezzare il lato anti-istituzionale che manda in visibilio cattolici progressisti e non credenti anticlericali. Lo dipingono come un autocrate gentile. Lui continua a parlare e a telefonare. Traccia una strada, non c’è dubbio. Comunicazione pura e empatia totale con la gente. Per questo (quasi) tutti gli vogliono bene.

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