«La
prossima visita del Papa in Terra Santa vuol servire anche a riportare in
primo piano il calvario di un popolo, quello siriano, troppo spesso dimenticato». Lo ha detto il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede al termine del suo intervento al Salone internazionale del libro di Torino. «Il viaggio di papa Francesco avrà una natura squisitamente spirituale e pastorale», ha precisato il cardinale Parolin, «ma è indubbio che punti a favorire anche il processo di pace in Medio Oriente, richiamando l'attenzione sulla enorme sofferenza che sta vivendo la popolazione siriana».
Il cardinale Pietro Parolin (al centro della foto) con i giovani della pastorale universitaria di Torino, durante la sua visita al Salone internazionale del Libro. Dal sito: www.salonelibro.it. Per gentile concessione.
Prima di prendere ufficialmente la parola, introdotto da padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica, il Segretario di Stato ha rivolto un invito a «mai abbassare la guardia sulla corruzione». Interpellato dai
giornalisti,
ha affermato: «La corruzione fa parte del male del mondo, c'è sempre il
pericolo che risorga. Noi non dobbiamo mai abbassare la
guardia. Dobbiamo raddoppiare i nostri forzi per combatterla - ha
aggiunto Parolin - per assicurare trasparenza e comportarci bene». Per
Parolin, i vent'anni trascorsi da Tangentopoli comunque «sono serviti»,
perché «c'è stato un impegno che è entrato nelle coscienze. Finché
esiste il mondo - ha concluso - il male continua ad avere i suoi
effetti. Questo non per giustificare la corruzione, ma per dire che è
una realtà umana e non dobbiamo mai abbassare la guardia».
Appena arrivato al Lingotto, il Segretario di Stato ha visitato il Salone internazionale del libro soffermandosi in particolare presso lo stand della santa Sede, ospite d'onore di questa edizione. Molto apprezzato l'incontro con gli studenti che animano la pastorale universitaria di Torino che gli hanno presentato un'orginale e simpatica App: l'App-Laude.