C'era l'ombra di Matteo Renzi che aleggiava nei colloqui bilaterali Italia Santa Sede a palazzo Borromeo. In occasione della cerimonia per la celebrazione dei Patti lateranensi la delegazione italiana era guidata dal premier uscente Enrico Letta, che ha accuratamente evitato di fermarsi con i giornalisti. Il segretario del Pd non si è fatto vedere, anche se in molti hanno ricordato che, in precedenti occasioni, Pier Luigi Bersani era intervenuto alla cerimonia. Un'assenza ingombrante che ha pesato anche sui dialoghi tra Italia e Santa Sede. L'unico a parlare, all'uscita dell'incontro è stato monsignor Pietro Parolin. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, uscito appena prima di lui, aveva bloccato le domande con un laconico: «Ho troppi pensieri per la testa». Monsignor Parolin, invece, ha tenuto a sottolineare che nei colloqui, «cordiali, si è paralto soprattutto dei problemi del Paese, ma anche delle sue molte potenzialità. Il tessuto Italia tiene: ci sono molte famiglie, persone, giovani e anziani che danno un contributo fondamentale allo sviluppo del Paese». Preoccupazione sia della Chiesa che del Governo i problemi legati al lavoro e alla famiglia. «Ci sono difficoltà, ma anche una solidità che dà speranza per il futuro», ha insistito Parolin, «e poi un cristiano deve essere sempre ottimista». Con uno sguardo ai prossimi passi del nuovo Governo, il segretario di Stato ha aggiunto che : «Ci auguriamo che possa realizzare il programma, un programma impegnativo». Sul fronte Vaticano, invece, monsignor Parolin non si è voluto sbilanciare sul tema della chiusura dello Ior: «Su questo dico solo no comment», mentre invece, sul resto del lavoro della Commisisone degli otto cardinali ha sottolineato il clima di grande ascolto e dialogo: «In questi giorni abbiamo sentito le due Commissioni referenti e poi sulle conclusioni deciderà il Papa. Mi auguro in tempi brevi».