Termine con la Messa celebrata dal Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, la lunga giornata che chiude il centenario della famiglia paolina, fondata dal beato Giacomo Alberione. Nella chiesa parrocchiale di Santa Maria regina degli apostoli, sopra la tomba del fondatore, gremitissima di fedeli Parolin dice che “è consolante vedere tutta questa gente” al cospetto del “geniale fondatore ed insigne apostolo del Vangelo della comunicazione”. Il Segretario di Stato ricorda la visita di Paolo VI al capezzale di Alberiore, per il quale aveva una “particolare venerazione” e ricorda anche l’udienza che Montini concesse ai paolini il 26 giugno 1969, quando Alberiore aveva ormai 85 anni: “Paolo Vi diceva che Alberiore ha dato alla Chiesa gli strumenti per esprimersi”. E aggiunge il motto della comunicazione della Società San paolo che sono gli editori di famiglia Cristiana: “Parlare di tutto cristianamente, raggiungendo l’uomo là dove si trova, nelle periferie geografiche ed esistenziali”. Parolin ha sottolineato che “spiritualità e azione vanno coniugate insieme”, soprattutto per “evitare di perdere il giusto spirito operando nei mass media”. Rimarca un’altra frase di Alberione, quando diceva che “occorre conoscere e vedere il Cristo totale”. E questa oggi, ha concluso Parolin, “è la sfida della Società San Paolo, da affrontare con tutti i mezzi che offre l’era digitale”.
Alberto Bobbio