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venerdì 16 maggio 2025
 
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Irene e la mamma senzatetto ospiti del Papa

20/01/2016  Nella notte tra martedì 19 e mercoledì 20 gennaio, a pochi passi da San Pietro, una clochard romena, aiutata da una pattuglia della Polizia italiana, ha partorito una bimba, chiamata Irene, che significa pace. La donna era conosciuta dall'elemosiniere pontificio, che più volte le aveva offerto aiuto.

I poliziotti dell'Ispettorato vaticano che hanno soccorso la donna. Foto: Polizia di Stato.
I poliziotti dell'Ispettorato vaticano che hanno soccorso la donna. Foto: Polizia di Stato.

E’ nata nella notte tra il 19 e il 20 gennaio in Piazza in Pio XII in fondo a via della Conciliazione. La mamma, una clochard romena, l’ha partorita in strada aiutata da una agente della Polizia italiana, Maria Capona, in servizio insieme ad un collega a piazza san Pietro. L’ambulanza chiamata dalla Polizia è arrivata mentre la giovane stava partorendo. La mamma e la bambina avvolti nel giacconi degli agenti sono state portate all’ospedale Santo Spirito sul Lungotevere vicino al Vaticano e stanno bene. La notizia, data dal Corriere della Sera, è stata confermata dal portavoce vaticano padre Federico Lombardi, il quale ha precisato che la bimba non essendo nata in piazza San Pietro “non è cittadina vaticana”.

 L’elemosiniere pontificio monsignor Konrad Krajewski è andato a trovare la giovane mercoledì mattina e ha offerto di nuovo ospitalità alla giovane e alla sua bambina a nome del Papa. Monsignor Konrad, che conosce benissimo le situazioni dei clochard che passano la notte accanto al Vaticano, quando aveva saputo mesi fa della gravidanza, varie volte le aveva offerto ospitalità presso le suore di Madre Teresa, ma la signora “non aveva mai desiderato accettare”, ha aggiunto padre Lombardi. Aveva solo usufruito dei servizi, tra cui le docce, che il Papa ha fatto istallare sotto il colonnato. Per lei, nel caso accettasse l’ospitalità offerta da Papa Francesco, è pronto un posto nella residenza protetta che le suore di Madre Teresa hanno nel quartiere di Primavalle a Roma.

Pochi giorni fa un clochard romeno era morto di freddo in un luogo isolato della capitale. La Comunità di Sant’Egidio,  ricordando quella morte e la nascita di oggi, sottolinea che “queste notizie sono un campanello di allarme sulla qualità della vita a Roma e impongono a tutti di non restare indifferenti o distratti davanti a chi è costretto ad affrontare l’inverno senza un riparo”. E rivolge un appello “alle autorità perché intensifichino ulteriormente le iniziative di protezione e accoglienza dei senza dimora”, ma anche “ai romani perché, durante il Giubileo della Misericordia, mostrino un’attenzione particolare a chi vive in estrema povertà, intervenendo personalmente con atti di solidarietà, che possono salvare una vita, e segnalando tempestivamente le situazioni di criticità alla Sala Operativa Sociale e alle associazioni che aiutano i senza dimora”.  

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Clochard partorisce a San Pietro. I poliziotti: «Così l'abbiamo soccorsa»
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