«Parva Favilla è una particolare luce – un atomo di fiamma – ma dà tutta se stessa alla causa di Cristo Signore che arde per Lui solo e dal Cuore Divino (Fornax ardens caritatis) attinge l’ardenza che la divora, e vorrebbe, se fosse possibile, essere una grande fiamma per darsi tutta a tutti, fino all’accensione completa di tutte le sue fibre, fino alla consumazione totale di tutti i suoi alimenti, e si meraviglia come gli uomini – ogni cuore è una fiamma, ogni anima una luce – non ardono e splendono unicamente per Gesù, che venne nel mondo a portare il fuoco e non vuole altro che s’accenda e splenda». Così il beato don Francesco Mottola parlava della “sua” rivista – Parva Favilla - che quest’anno compie 90 anni e che oggi continua a vivere grazie all’impegno e alla cura della famiglia delle Oblate, degli Oblati del Sacro Cuore e dei laici Oblati. In questi giorni, proprio in occasione del 90° anniversario la rivista esce in una nuova veste grafica e con nuovi contenuti. «Sono molto contento e soddisfatto – dice don Francesco Sicari, fratello maggiore dei sacerdoti Oblati del Sacro Cuore e direttore della rivista - per la pubblicazione nel nuovo formato, frutto di un lungo lavoro durato tantissimi mesi e condiviso pazientemente con tutti i componenti della redazione. È un lavoro frutto di discernimento attento ai tempi che stiamo vivendo e che mira a raggiungere sempre più nuovi lettori, soprattutto nelle famiglie e tra i giovani delle nostre comunità».
Parva Favilla nacque come “mensile del Seminario Vescovile di Tropea” per comunicare – scrive nell’editoriale don Sicari - «l’ideale santo di Dio, ossia l’Amore e la luce di Cristo che ardeva nel cuore del sacerdote tropeano». Per don Mottola «Parva Favilla non è per le sale abbaglianti di luce, ama la pace serena delle umili case, i tabernacoli di campagna sgretolati e rozzi, ma sempre fioriti; vuol soprattutto consumarsi, vegliando il Signore, presente per noi sull’altare». Una rivista con la quale il beato don Mottola (la beatificazione è avvenuta il 10 ottobre 2021), come scrive ancora don Sicari, ha parlato «col cuore, ecco perché questo piccolo foglio, nato come organo di informazione del Seminario, diventò col tempo organo di cultura e di formazione spirituale, per la Chiesa e la società calabrese, trattando dei più svariati argomenti e aiutando i lettori a conoscere e comprendere gli avvenimenti della chiesa e del mondo, dal secolo scorso ai nostri tempi.
Il rinnovamento grafico della rivista, che permette di avvicinarsi alla spiritualità mottoliana, è stato pensato anche in virtù di una prossima diffusione dell’edizione digitale, che si affiancherà a quella cartacea.