(Foto Reuters: studenti in una scuola secondaria ad Abuja, Nigeria)
La pandemia del Covid-19 - con la conseguente chiusura delle scuole e l'adozione della didattica a distanza - ha inferto un colpo durissimo all'alimentazione scolastica, che in molti Paesi del mondo rappresenta l'unica forma di nutrizione quotidiana per un bambino. Dall'inizio della pandemia, sono venuti a mancare oltre 39 miliardi di pasti scolastici, come rivelano i dati di un nuovo rapporto pubblicato dal Centro di ricerca Innocenti dell’Unicef e dall’agenzia Onu World food programme (WFP),
Il rapporto "Covid-19: Missing more than a classroom" rileva che 370 milioni di bambini nel mondo hanno perso in media il 40 per cento dei pasti scolastici, da quando le restrizioni dovute alla crisi sanitaria hanno causato la chiusura delle scuole. Nelle comunità e nei villaggi più poveri, il pasto a scuola è l'incentivo all'istruzione: i genitori mandano i figli e le figlie a scuola con la consapevolezza che lì potranno trovare il nutrimento giornaliero di cui hanno bisogno, sollevando le famiglie da questo compito.
Il World food programme sta stimolando i Governi ad adattare i propri programmi alimentari scolastici durante la chiusura delle scuole. Il rapporto mostra che più di 70 Paesi hanno distribuito razioni di cibo da portare a casa, trasferimenti di denaro o buoni pasto, fornendo un'importante soluzione temporanea a milioni di alunni, finché non potranno tornare sui banchi di scuole. Nei primi nove mesi del 2020, più di 13 milioni di studenti hanno ricevuto sostegno dal Wfp, rispetto a 17,3 milioni nell’anno precedente. Dall’inizio della pandemia, l’UNICEF ha supportato i Governi nazionali a mantenere la continuità dei servizi nutrizionali per bambini e adolescenti in età scolare. Nel 2020, circa 25 milioni di bambini e adolescenti in età scolare hanno beneficiato dei programmi di prevenzione dell’anemia.
Seconfo le stime, 24 milioni di ragazzini rischiano di non avere più un'istruzione a causa del Coronavirus.«Nonostante chiare evidenze che dimostrano le scuole non siano il luogo principale per la diffusione del Covid-19, milioni di bambini nel mondo vedono le loro scuole chiuse», ha dichiarato Henrietta Fore, direttore generale dell’Unicef. «I bambini che dipendono dalle scuole per mangiare un pasto al giorno non perdono solo l’istruzione ma anche una fonte affidabile di nutrizione. Mentre rispondiamo alla pandemia da Covid-19 e aspettiamo la distribuzione del vaccino, dobbiamo dare priorità alla riapertura delle scuole e intraprendere azioni concrete per tenerle più al sicuro possibile, anche attraverso il rinnovo di investimenti in misure efficaci di prevenzione del contagio come acqua pulita e sapone in tutte le scuole del mondo».