«Una donna sempre attenta al prossimo, rispettosa e devota alla famiglia. Non possiamo scappare dal dolore, ma dobbiamo ammirare l’amore verso gli altri che animava questa donna. Ciò che ha fatto Patrizia nei confronti della sua famiglia dovrebbe essere un esempio per tutti». Il Vescovo di Cerreto Sannita don Domenico Battaglia ha sintetizzato il pensiero di una comunità intera. Insieme a Don Gennaro Barbieri, parroco nella chiesa Sant’Andrea Apostolo di Dugenta in provincia di Benevento, il Vescovo ha celebrato i funerali della donna.
Chi la conosceva non ha potuto nascondere il dispiacere per la morte di Patrizia Napolitano, ma in fondo il sacrificio della donna coraggiosa non sorprende nessuno. Lei forse sapeva di vivere gli ultimi istanti della sua vita e così anche quelli li ha dedicati completamente alla sua famiglia. Domenica in chiesa ci sarà un ricordo per Patrizia “Il suo posto tra i banchi della chiesa resterà vuoto” commenta Don Gennaro che a nome di tutto il paese, vuole ricordare la donna morta per salvare i suoi fratelli.
La tragedia è accaduta l’altra notte, poco prima dell’alba. Patrizia, 49 anni, si è svegliata a causa della presenza di fumo in casa. Le indagini sono in corso, ma non si esclude che un corto circuito, probabilmente causato dal malfunzionamento del frigorifero, abbia sviluppato un incendio che ha invaso il primo piano dell’abitazione dove erano situate le camere da letto.
In pochi istanti Patrizia ha dato l’allarme svegliando i suoi tre fratelli, uno di 65 anni, uno di 60 e uno di 56. Uno di loro è corso fuori a chiedere aiuto ma lei, la più giovane, è rimasta in casa per aiutare gli altri, soprattutto il fratello più fragile, affetto da disabilità. Da sempre ‘devota’ alla famiglia, per lei prendersi cura dei suoi fratelli è sempre stato il suo mondo. La sua ‘missione’ però è terminata proprio l’altra notte. Quando fino all’ultimo ha protetto i suoi cari. Così dopo, aver messo in salvo, gli altri due fratelli che a quanto pare avrebbero trovato scampo sul balcone di casa, lei è tornata indietro, forse, per prendere alcuni documenti e salvare il cagnolino di famiglia che dormiva sotto il letto di uno dei suoi fratelli. Ma Patrizia è rimasta intrappolata in casa dove sarebbe poi svenuta a causa delle esalazioni del fumo che poi l’hanno portata alla morte.
I soccorritori giunti poco dopo in casa l’hanno trovata riversa sul pavimento, inutili i tentativi di rianimarla effettuati dai paramedici del 118 che sono arrivati sul posto insieme ai carabinieri della compagnia di Montesarchio ed i vigili del fuoco che hanno dovuto forzare il cancello della recinzione del giardino ed il portone prima di poter entrare effettivamente in casa.
La tragica fine dovrà essere confermata dall’autopsia, ma chi conosceva Patrizia e i suoi fratelli non ha dubbi: “è morta per la sua immensa generosità”. In paese, infatti, è già considerata un’eroina, una donna che non si è fatta scrupoli pur di sapere i suoi cari fuori pericolo. «Una famiglia riservata ma non per questo meno nota - spiega il sindaco di Dugenta, Clemente di Cerbo - la nostra è una comunità di 3 mila anime e siamo tutti sotto choc. È un dramma per noi, ricorderemo Patrizia con una giornata di lutto cittadino».